Luglio 1914, scoppia la Grande Guerra
Quei giorni sulle pagine de «L’Eco»

Un’ora critica per l’Europa. Così titolava «L’Eco di Bergamo» nel luglio 1914, quando ancora non era incominciati gli scontri che avrebbero portato al tragico conflitto mondiale. Ai tavolini dei caffè sul Sentierone si parlava sì di minaccia di guerra, ma tutto appariva ancora molto lontano.

Un’ora critica per l’Europa. Così titolava «L’Eco di Bergamo» nel luglio 1914, quando ancora non era incominciati gli scontri che avrebbero portato al tragico conflitto mondiale. Ai tavolini dei caffè sul Sentierone si parlava sì di minaccia di guerra, ma tutto appariva ancora molto lontano. La diplomazia era impegnata su più fronti e se anche fossero tuonati i cannoni tutto si sarebbe limitato, questa era la convinzione comune, a un conflitto nella lontana Serbia.

Sul Sentierone, luogo emblematico per il formarsi dell’opinione pubblica cittadina, gli argomenti che più interessavano erano altri. Il 28 giugno, domenica, erano state aperte le urne per le elezioni amministrative. Per il rinnovo del consiglio comunale di Bergamo cattolici e liberali schieravano una «lista concordata» contrapposta a una «concentrazione» liberale-democratica, dove non mancavano i radicali.

La lista «concordata» cattolici e liberali con ben 32 eletti aveva avuto la maggioranza assoluta dei seggi: l’avvocato Sebastiano Zilioli, primo degli eletti con 3.760 voti, sarà poi proclamato sindaco di Bergamo. Quando il 27 luglio presterà il giuramento di rito davanti al prefetto L’Eco gli dedica solo cinque righe, ben altri eventi incombono. Siamo ormai alla vigilia della dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia.

Nonostante ciò, mentre il giornale titola «Momenti di tragica attesa per la pace europea», per la cronaca locale l’argomento del giorno è la vicenda di Simone Pianetti, il mugnaio autore della strage in Valle Brembana. Proprio nel numero del 29 luglio, mercoledì, con l’annuncio in prima pagina «L’Austria ha dichiarato la guerra alla Serbia», L’Eco esce con quello che possiamo definire uno scoop sia pur relegato in seconda pagina e con un titolo su sole due colonne. Lo scoop in questione è il racconto dettagliato, con frasi tratte dal vivo, dell’ultimo tentativo di indurre il Pianetti, braccato da carabinieri e compagnie di alpini, a costituirsi.

Leggi le due pagine dedicate all’argomento su L’Eco di Bergamo del 27 luglio

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