Maria e la sua rabbia a Masterchef
Con una promessa: me ne libererò

«Riflessioni: la rabbia spesso ci fa esagerare e, per quanto sembri strano, in una gara di cucina non serve a niente».

É loquace la bergamasca Maria Acquaroli, protagonista di Masterchef e ancora in gara per con qualche difficoltà.

« Non mi piace arrabbiarmi con gli altri e non mi piace criticare ma, ahimè, nessuno è perfetto ed io non faccio eccezione. La rabbia mi fa un brutto effetto e spero di liberarmene in futuro!» posta in facebook con uno scatto che abbiamo recuperato dalla trasmissione e che spiega meglio di qualsiasi parola il suo stato d’animo...

Perchè, diciamocelo, una vegetariana «costretta» a cucinare una testa di maiale... L’ultima puntata di Masterchef Italia ha giocato un brutto scherzo alla concorrente bergamasca che ha rischiato seriamente di tornare a casa per una lingua di suino poco cotta. Invece - malgrado la rabbia, i pianti e le difficoltà – la giovane aspirante chef è riuscita a fare un altro passo in direzione della finale. Dei venti concorrenti iniziali, in cucina sono rimasti in sette.

Pensare che tutto era cominciato nel migliore dei modi: Maria è stata scelta fra i tre concorrenti migliori per il suo spiedino di pesce spatola ai due aceti con guazzetto di acqua di pomodoro e basilico fritto. «Un bellissimo piatto», ha commentato chef Bruno Barbieri. Anche nella prova successiva – riprodurre un piatto dello chef Antonino Cannavacciuolo, ospite speciale della puntata – Maria aveva fatto bene. Malgrado la concorrente romana Arianna Contenti avesse provato a metterla in difficoltà impedendole persino di assaggiare il piatto dello chef, Maria Acquaroli - usando solo l’olfatto e la vista – è riuscita a cucinare alla perfezione, prendendosi pure i complimenti dello chef stellato autore del piatto. La peggiore della prova è risultata Valentina Pozzato, che viene eliminata.

Per la prova in esterna, gli otto concorrenti rimasti finiscono in montagna a duemila metri d’altezza. Il loro compito sarà preparare un piatto da ristorante con un’attrezzatura da campeggio. Maria viene scelta dal giovane caposquadra emiliano Simone Finetti, che la definisce sufficientemente «rustica» per una prova così difficile. Con loro, nella squadra blu, anche il «gigante buono» Stefano Callegaro e il catechista Paolo Armando. Ai giudici propongono uno scrigno di verza con uovo e funghi e la carne di capriolo con contorno di cipolla affumicata e patata. Ma è proprio sul tubero che le speranze dei blu si affossano: la patata è cruda, l’errore inammissibile e perdono la sfida. Vincono gli gnocchetti all’ortica dei rossi, capitanati dal ventenne Nicolò Prati.

La squadra di Maria va diritta alla prova a eliminazione. La concorrente bergamasca ha un crollo nervoso, e non riesce a trattenere le lacrime. «La rabbia spesso ci fa esagerare e, per quanto sembri strano, in una gara di cucina non serve a niente. Non mi piace arrabbiarmi con gli altri e non mi piace criticare ma, ahimè, nessuno è perfetto ed io non faccio eccezione. La rabbia mi fa un brutto effetto e spero di liberarmene in futuro!», scrive Maria Acquaroli sul suo profilo Facebook. Le cose si mettono ancora peggio quando i concorrenti scoprono di dovere cucinare un piatto a base di testa di maiale. Maria, piuttosto provata, prepara lingua e guancia di maiale su un’interessante purè di patate e mela. La lingua, ingrediente insidioso, è poco cotta e viene pesantemente criticata da chef Barbieri. Peggio di lei fa Simone, che con la lingua ha preparato delle cotolette alla milanese e viene eliminato. «In questo ambito è molto difficile tenere i nervi saldi, la tensione è alta perché arrivati a questo livello chiunque tra noi poteva uscire. Mi sono confrontata con concorrenti forti e agguerriti, che sono appassionati e determinati proprio come me. L’uscita di Simone svuoterà la cucina di simpatia e ottimismo», commenta Maria su Facebook.

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