Mercato tutelato dell’energia
Abolizione rinviata a gennaio 2023

Mina Busi dell’Adiconsum: «Serve un percorso chiaro per dare cognizione ai clienti».

Nei giorni scorsi, il Senato ha approvato il Decreto Milleproroghe, che ha introdotto lo slittamento per la fine della «Maggior Tutela» per le bollette dell’elettricità di famiglie e di alcune micro imprese: la nuova scadenza, perciò, passa dal 2022 al 1° gennaio 2023.

«Questa è una bella notizia – dice Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo - per tutti quei consumatori che, sono diffidenti sul mercato libero, rischiavano che la propria utenza venisse assegnata all’asta, secondo un criterio discutibile che andrebbe a ricadere soprattutto su utenti anziani, perché più distratti e meno avvezzi alle pratiche on line».

Ma quali sono le differenze tra il mercato libero e il mercato tutelato?

Adiconsum Bergamo spiega che i clienti domestici hanno la possibilità di scegliere tra mercato tutelato, con tariffe interamente definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), e mercato libero, in cui il prezzo di luce e gas è definito dal Regolatore solo per quel che riguarda i costi di trasporto, distribuzione e oneri di sistema, mentre è scelto dal fornitore il costo che riguarda la componente energia.

«Ciò che è certo – dice ancora Busi - è che bisognerà avviare un percorso di maggior informazione affinché i consumatori possano passare al mercato libero con consapevolezza. Stando ai dati ARERA, circa 16,5 milioni di famiglie (ovvero il 45%) sono ancora nel mercato di maggior tutela.I primi cinque operatori detengono più dell’80% del settore domestico per la luce e i primi tre gruppi controllano il 44% del mercato del gas. Se tutti i clienti in maggior tutela a gennaio 2023 venissero traghettati verso il proprio fornitore in libero mercato si avrebbe, evidentemente, un serio problema di libera concorrenza, che andrebbe in contrasto con l’obiettivo del decreto Bersani 79/1999 sulla liberalizzazione del mercato elettrico (oltre il 60% di clienti è infatti gestito da Enel e da Servizio Elettrico Nazionale)».

Al termine del 2022, si farà un’asta conclusiva che comprenderà i clienti in tutela residui.

Le aste saranno organizzate dall’Autorità per l’energia elettrica e dall’Agcom e ai clienti sarà comunque garantita la possibilità di rifiutare di passare al nuovo fornitore, scegliendone uno di loro gradimento

«Resta da chiedersi – conclude la presidente di ADICONSUM Bergamo - però cosa si può fare per evitare questo smembramento innaturale di clienti e fare in modo che gli stessi scelgano spontaneamente a quale fornitore affidarsi. I problemi sostanziali sono la scarsa propensione ad interessarsi alle varie tariffe dei vari operatori e la cosiddetta “povertà energetica” e non da ultimo il fatto che se uno si trova bene col proprio fornitore e si sente maggiormente “tutelato”, e non è certo invogliato a sperimentare vie nuove. Le modalità poco trasparenti messe in atto da parte dei soggetti incaricati alla vendita hanno contribuito a creare diffidenza da parte degli utenti che spesso si ritrovano ad aver cambiato gestore senza essersene resi conto».

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