Mina, arriva «Caramella»
altro «nettare» da ascoltare

A sette mesi di distanza da "Facile", Mina incastona tante perle tra le due versioni di "You Get Me", quella fantasma e lo splendido singolo cantato a due voci con Seal. Il nuovo album "Caramella" mantiene il valore del precedente, dando l'impressione immediata di una maggiore coesione. Non c'è disco della signora che non faccia discutere, ma soprattutto che non aggiunga frammenti di storia a un'avventura che resta tra le più straordinarie della canzone italiana e non solo.

Diciamo questo perché è da un po' che Mina guarda oltre, sembra spingere lo sguardo altrove, anche al di là del confine. Il duetto con Seal, così come il «disco lirico» di qualche tempo fa, fanno pensare a un Mina d'esportazione, in cerca di altri territori, cantante e interprete sublime, al di sopra di ogni sospetto, voce che tutti possono invidiarci, anche quelli che per questioni meramente geografiche e dunque numeriche possono contare su pochi altri talenti del genere.

Mina è unica e non impiega neanche un attimo a dimostrarlo. Che la voce reclamizzi con calore familiare un italico marchio di pasta, o s'impegni alla ricerca di qualche nuovo brano da nobilitare e far suo, non è importante, quello che conta è che ogni passo ammette una passione, una voglia di andare avanti, di essere presente anche a dispetto delle scelte fatte e di un'assenza ribadita su certi fronti, tradita regolarmente su certi altri.

In "Caramella" Mina ha distillato altro nettare musicale. Ha scelto canzoni di autori diversi, come fa di solito quando allestisce gli album d'inediti. È andata a ricercare autori vecchi e nuovi, per regalare al suo album un carattere unico. In tanti anni ha scoperto e lanciato compositori di valore, ma soprattutto ha messo in risalto talenti che altrimenti avrebbero faticato ad affermarsi o forse mai sarebbero finiti sotto i riflettori. In questo modo ha spianato la strada a qualcuno, ma è riuscita anche a rinnovarsi, a non finire nel cliché, sia pur dorato, della grande interprete che si ripete all'infinito.

Mina no, non si ripete, Anzi, continua a cercare, sperimentare, mettere alla prova il proprio talento, a rischiare anche. E lo fa forte di una vocalità che di volta in volta diventa sempre più inafferrabile, pronta a spingersi anche là dove non ti aspetti di trovarla. Anche alle prese con i nuovi autori della canzone impegnata e moderna: Paolo Benvegnù, Davide Dileo, Max Casacci dei Subsonica. Perfetta alle latitudini cantautorali di "Io e te, La clessidra" e "Solo se sai rispondere".

"Caramella" è anche un album di duetti, con Seal, Dalla e Giorgia. "Amore disperato", dalla "Tosca "secondo Lucio; "Poche parole" per un incontro tra cantanti di diversa generazioni, brave nella diversità degli stili. Tra gli autori che tornano, Andrea Mingardi e Maurizio Tirelli firmano le soluzioni più classiche di un album melodico e intrigante, moderno nei suoni e nelle scelte di stile.

Mina si rinnova, con garbo. La produzione di Massimiliano Pani rispetta le scelte di mamma, lei del resto non è tipo da lasciarsi dominare, anche se i consigli li considera, li vaglia, prima di decidere di testa sua. Anche prima d'interpretare una nuova canzone del nipote Axel Pani, l'ultima scoperta di Mina, in famiglia. Il ragazzo ha scrittura sicura, buon senso della melodia, notevole capacità narrative. "Il povero e il re" è perfetta per le corde di nonna: una ballad suadente, scritta con elegante saper fare.

Ugo Bacci

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