Mozart, al Donizetti la Grande Messa in versione in integrale

A conclusione dell’anno mozartiano, nel 250° anniversario della nascita del musicista salisburghese, il Teatro Donizetti ospita un concerto monografico organizzato dalle associazioni Harmonia Gentium di Lecco e Amici della Musica di Sondalo. In programma la Grande Messa in do minore per la prima volta eseguita nella versione integrale, appositamente ricostruita. L’appuntamento è per domenica 28 gennaio alle 17,30.

Il programma:

Wolfgang Amadeus Mozart
Grande Messa in do minore KV 427 per soli, coro e orchestra - Prima esecuzione italiana nella versione integralmente ricostruita

Coro: Art-n die di Praga
Maestro del Coro: Roman Z. Novák

Orchestra: Camerata dei Laghi
Maestro concertatore e direttore: PierAngelo Pelucchi

Lo stesso concerto sarà presentato in anteprima a Lecco presso la Basilica di San Niccolò sabato 27 gennaio alle ore 21.00.

I movimenti:
Kyrie (soprano e coro) andante moderato
Gloria (coro) allegro vivace
Laudamus Te (soprano solo) allegro aperto
Gratias agimus (coro) adagio
Domine Jesu (soprano 1° e 2°) allegro moderato
Qui tollis (doppio coro) largo
Quoniam (soprano 1° e 2°, tenore) allegro
Jesus Christe, Cum Sanctu Spiritu (coro) adagio, allegro
Credo (coro) allegro maestoso
Et incarnatus est (soprano solo) andante
Crucifixus (coro) andante
Resurrexit (coro) allegro vivace
Et in Spiritum Sanctum (tenore solo) allegro
Et unam Sanctam (coro) allegro maestoso
Et vitam venturi (coro) alla breve
Sanctus (doppio coro) largo
Hosanna (doppio coro) allegro comodo
Benedictus (quartetto solista) allegro comodo
Agnus Dei (soprano solo e coro) andante
Dona nobis pacem (4 soli e coro) allegro con spirito

Organico: voci soliste (2 soprani, tenore e basso), coro misto, flauto, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, 2 clarini (trombe), 3 tromboni, timpani, archi, organo.

Note sulla ricostruzione:
Nella versione ricostruita della Messa, le parti del Crucifixus, del Et resurrexit, del Et unam Sanctam e del Dona nobis pacem sono derivate da vari schizzi autografi, databili intorno al 1783, nel medesimo periodo in cui Mozart lavorò alla stesura della Messa in do minore. Le parti del Et in Spiritum Sanctum e dell’Agnus Dei sono tratte rispettivamente dalla parte principale e dalla Introduzione dell’aria Tra l’oscure ombre funeste, dall’Oratorio Davidde penitente (KV 469).

(21/01/2007)

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