Filagosto, musica dal vivo post-covid
«Una sfida che ha aperto nuove strade»

Si è conclusa con il concerto di Kruger all’Edonè, l’edizione 2020 del festival che ha dovuto reinventarsi per «sopravvivere» alle restrizioni post pandemia. Nuove idee che potrebbero far nascere altri progetti.

La luna, un concerto dal vivo e l’aria fresca tipica delle sere di inizio settembre, sembra un fine estate qualunque e invece è quello strano e indescrivibile del post covid.

All’Edonè va in scena l’ultimo dei cinque atti dell’edizione 2020 del Filagosto, le prime quattro serate, invece, sono state ospitate dall’Ink Club. Il pubblico distanziato assiste al concerto dal vivo di Lorenzo Kruger seduto ai tavoli (prima di lui si è esibito Filippo Cattaneo Ponzoni). Un altro mondo rispetto alla marea di migliaia di persone che fino all’anno scorso ballavano nel pratone di Filago, ma i ragazzi del festival hanno comunque voluto esserci.

«È stata una scelta precisa, – ci dice Giuseppe Carminati, presidente dell’Associazione FilagoGiovani che organizza la rassegna –, la volontà di collaborare con altre realtà e rendere possibile ancora un concerto dal vivo per la gente».

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E il pubblico non ha fatto mancare il suo appoggio nelle cinque date, una per ogni settimana di agosto. Una sfida vinta anche solo perché, inaspettatamente, ha aperto anche nuove strade per il futuro: «È stato importante per il nostro gruppo di giovani mettersi in gioco – continua Giuseppe – sperimentando nuove modalità di eventi dal vivo. Ora abbiamo la consapevolezza di poter proporre qualcosa di simile a questo in altri periodi dell’anno, in inverno, per esempio, e magari ancora in città».

La collaborazione con altre realtà del territorio, lo spostamento a Bergamo, ma anche la creazione di gadget ad hoc come la birra del festival inserita in una scatola studiata per l’occasione: lo scenario dei concerti dal vivo nell’era della pandemia sarà sempre più affidato a nuove idee e intuizioni, ed è bello sapere che il Filagosto su questo fronte c’è e sta già pensando al prossimo anno, perché tornare nel pratone di Filago resta la priorità.

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