Oscar, Coda il miglior film. Non ce la fa Paolo Sorrentino

Hollywood «Coda, I segni del cuore» della regista Sian Heder è il miglior film 2022. Will Smith vince l’Oscar come migliore attore protagonista («King Richard - Una famiglia vincente»), Jessica Chastain come migliore attrice protagonista («Gli occhi di Tammy Faye»). A Jane Campion il premio per la regia con «Il Potere del Cane». Nessuna statuetta all’Italia.

Una parola, Coda, acronimo di Children of Deaf Adults, figlio udente di genitori sordi, è diventata improvvisamente familiare alla notte degli Oscar. È il titolo del film che ha fatto la storia, vincendo (era uno dei due favoriti tra i 10 titoli in nomination), la statuetta per il miglior film e anche gli altri due premi per cui era candidato: il migliore attore non protagonista, andato a Troy Kotsu, il primo attore sordo ad aver mai vinto e alla regista Sian Heder per la migliore sceneggiatura non originale. I tre premi e gli altri presi in tanti festival a cominciare dal Sundance che lo ha lanciato un anno fa stanno illuminando una realtà che riguarda migliaia di persone, con associazioni sparse nel mondo e che un commovente dramma familiare ha portato alla ribalta.

Non a caso Troy Kotsu ritirando il premio lo ha dedicato alla sua comunità disabile, ai Coda di tutto il mondo e ha detto: «È il nostro momento». Il film racconta di Ruby Rossi (Emilia Jones) che insieme ai suoi genitori sordi (Marlee Matlin e Troy Kotsur) e al fratello sordo (Daniel Durant), aiuta a gestire l’attività di pesca della famiglia sulla costa del Massachusetts ma poi crescendo si ritrova a lottare per decidere tra aiutare la sua famiglia e perseguire il suo sogno di andare alla scuola di musica, è il remake americano della commedia francese del 2014 «La Famiglia Belier» diretta da Éric Lartigau. Marlee Matlin nel 1986 vinse il premio Oscar per Figli di un dio minore, prima volta nella storia per un’attrice sorda.

Al di là della bellezza di questo film completamente indipendente, una storia intensa e commovente di formazione incentrata su Ruby , un’adolescente che è l’unica udente della sua famiglia, c’è un altro segnale da cogliere. Le tematiche sulla disabilità stanno facendo un prepotente ingresso nella produzione cinematografica, meno episodico di esempi che pure esistono, rompendo un tabù, quello della rappresentazione della disabilità. E questa notte degli Oscar ne è una riconferma.

Un minuto di silenzio per l’Ucraina

Gli Oscar si fermano per un minuto per l’Ucraina. Un tributo silenzioso accompagnato dal messaggio #WeStandWithUcraine. Alla kermesse al Dolby Theatre di Los Angeles diverse star portano il loro omaggio al paese assalito dalla Russia con pochette, spille e anelli giallo e blu, i colori della bandiera ucraina. Chi come Sean Penn si aspettava un’apparizione di Volodymyr Zelensky o maggiore spazio alla guerra in corso è però rimasto deluso. La parola Ucraina non è stata mai o quasi pronunciata. Uno dei pochi a rompere il «tabù» è stato Francis Ford Coppola che, sul palco per celebrare i 50 anni di Il Padrino, si è lasciato andare in un «Viva l’Ucraina», incassando un applauso. Un silenzio quello di Hollywood che non passa inosservato sui social, dove le critiche piovono sulla Academy Award per non aver dato spazio al tema.

Chastain migliore attrice protagonista

Jessica Chastain ha vinto l’Oscar come migliore attrice protagonista per Gli occhi di Tammy Faye. Una standing ovation ha accolto la notizia del suo premio. Le altre nominate erano Olivia Colman (La Figlia Oscura), Penélope Cruz (Madres Paralelas), Nicole Kidman (Being the Ricardos), Kristen Stewart (Spencer).

Smith miglior attore protagonista (con litigio)

Will Smith ha vinto l’Oscar come migliore attore protagonista per il film King Richard - Una famiglia vincente. Gli altri nominati: Javier Bardem (Being the Ricardos), Benedict Cumberbatch (Il potere del cane), Andrew Garfield (tick, tick...Boom!) e Denzel Washington (Macbeth).

Will Smith in lacrime ha accettato l’Oscar scusandosi con l’Academy e con gli altri candidati per aver avuto lo scatto di rabbia durante la diretta. Richard Williams, il padre di Venus e Serena Williams che ha ispirato «King Richard», è stato «un feroce difensore della sua famiglia», ha detto l’attore, protagonista pochi minuti prima di un alterco con Chris Rock che aveva fatto ironia sulla testa rasata di sua moglie Jada. «L’amore ti fa fare pazzie», ha detto Smith. Rock, che stava presentando il premio per i documentari, aveva fatto una battuta sul taglio radicale dei capelli di Jada Pinkett Smith. L’attore non l’ha presa bene e si è alzato cercando di dargli un pugno.Inizialmente gli spettatori hanno pensato a una gag, ma pare sia stato un momento di rabbia reale. «Non mi aspettavo che sarebbero stati gli Oscar più eccitanti di sempre», ha detto il rapper Puff Diddy: «Will e Chris, lo aggiusteremo con amore»

La regia a Jane Campion

Jane Campion ha vinto l’Oscar per la migliore regia per il film Il Potere del Cane. Gli altri nominati: Kenneth Branagh (Belfast), Ryusuke Hamaguchi (Drive my car), Paul Thomas Anderson (Licorice Pizza), Steven Spielberg (West Side Story). È la terza donna in assoluto a vincere per la migliore regia dopo Kathryn Bigelow e Chloe Zaho per Nomadland. La neozelandese è anche la prima donna ad esser stata nominata due volte alla regia, è anche la prima volta che l’Oscar alla regia va a una donna per due anni consecutivi dopo la vittoria di Zaho l’anno scorso.

Italia a bocca asciutta

L’Italia è fuori dalla notte degli Oscar. Nessuno dei tre italiani candidati si è aggiudicato la statuetta, a cominciare da Paolo Sorrentino che era in gara con «È stata la mano di Dio» per il film internazionale (vinto dal giapponese Drive my car, favorito dalla viglia per stessa ammissione del regista italiano). Niente da fare per Massimo Cantini Parrini candidato per i costumi di Cyrano (la statuetta l’ha vinta Jenny Beavan per Crudelia) nè per Enrico Casarosa candidato per il miglior film d’animazione con Luca (premio vinto dal favorito Encanto).

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