Pensieri, aneddoti e canzoni
Un Finardi intimo al Lazzaretto - Video

Pensieri, aneddoti e canzoni. Eugenio Finardi porta al Lazzaretto il suo spettacolo più intimo, «Parole & musica», e la gente si assiepa numerosa (in 1.500 sotto il palco) mentre lampi lontani annunciano tempesta.

L’anno scorso, sempre all’Happening delle Cooperative Sociali, l’atmosfera »Fibrillante» del concerto rock, quest’anno il racconto pacato di quarant’anni di canzoni, dai giorni della «Musica ribelle» al blues e ritorno. Il tema della giornata, la disabilità, si riverbera nella storia umana di Finardi; tra un brano e l’altro il riassunto della carriera iniziata negli anni ’70, nella Milano delle radio libere, quando l’etichetta Cramps inizia a pubblicare i dischi di Eugenio, di Alberto Camerini e degli Area di Demetrio Stratos.

L’appello politico parte subito dal palco. Finardi plaude alla cooperazione, quella vera e fattiva, non quella che passa da Roma e dagli scandali indecenti. Invita tutti a firmare per il disegno di legge che metta le distanze tra chi fa e chi ruba. Qualcosa dall’ultimo album «Fibrillante» regge anche in versione acustica, ma il grosso della scaletta privilegia i brani storici: «Extraterrestre» (tenuto per ultimo, sotto la pioggia), «Amore diverso», «La radio».

Accanto al cantautore Giovanni Maggiore alle chitarre, Paolo Gambino al piano, e la giovane nipote Federica Finardi Goldberg al violoncello. Niente nepotismi, la ragazza è brava e diplomata, e ha girato mezza Europa con l’Orchestra giovanile italiana. Quando parte «Aspettando» ti accorgi che il gioco sta nel dare più peso alle parole, ai versi, allo scandire dei pensieri. Così, in direzione quasi cameristica, le canzoni finiscono ancor meglio al centro dell’attenzione.

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