Quarenghi, oggi la festa nella sua via
Strada chiusa dalle 15 e tante iniziative

Se a Giacomo Quarenghi avessero detto che duecento anni dopo la sua morte i bergamaschi avrebbero indossato per un giorno una maschera ricalcante il suo viso, non ci avrebbe sicuramente creduto.

Sia perché per 37 anni aveva lasciato la sua Bergamo trasferendosi a San Pietroburgo, sia perché numerose caricature l’avevano ritratto in maniera non proprio gradevole. Eppure, sabato 30 settembre, al civico 48 della via che porta il suo nome, un «art dispenser» distribuirà mascherine con la fisionomia del grande architetto bergamasco.

«Qua!» il titolo della festa. Una celebrazione che ha un doppio scopo: da un lato far conoscere agli abitanti stessi la figura di colui che ha dato il nome alla via, dall’altro unire e far rivivere culturalmente una strada nota per le sue problematiche più che per il nome che porta. «Eppure è una via piena di qualità, bella proprio perché ricca di diversità culturali che devono essere un punto di forza. Vogliamo scommettere su questa strada per far vedere a tutta la città quali sono le sue potenzialità, senza repressione», ha detto il sindaco Giorgio Gori. L’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti ha sottolineato la portata culturale dell’evento: «L’idea di quest’anno è portare una nuova vitalità nella via attraverso la cultura. Dalle ore 18, le associazioni culturali ricorderanno con varie performance la vita dell’architetto bergamasco e coinvolgeranno i commercianti».

Fondamentale la collaborazione dell’Accademia delle Belle Arti che, oltre a «La maschera di Giacomo», sotto la guida della direttrice Alessandra Pioselli, ha ideato «Le congetture architettoniche»: quattro totem multimediali che, installati in maniera permanente lungo la via, ripercorreranno la vita dell’architetto e illustreranno le sue opere andate distrutte. Alle 13, accanto al prato della chiesa di San Giorgio, si partirà con un pic-nic aperto a tutti e un’esibizione di burattini per bambini promossa dalla rete sociale. La festa entrerà poi nel vivo alle 18, con l’inaugurazione dei totem, la lettura nei cortili delle abitazioni di corrispondenze private del Quarenghi, la proiezione di un documentario inedito, un momento di musica jazz, una performance itinerante di danza e la proiezione del film «Un bacio appassionato». Più di venti negozi rimarranno aperti con orario prolungato, tra cui molti ristoranti che proporranno in coordinati tavoli all’aperto i cibi più etnici. Curiosità: un carretto del gelato presenterà il «Gusto Quarenghi». La strada resterà chiusa al traffico dalle 15 alle 24 per far spazio ad artisti che, colpiti dalla multiculturalità della via, si sentiranno a casa. Del resto, lo stesso Giacomo Quarenghi era un migrante e più di chiunque altro sarebbe stato lieto di percorrere oggi la sua via multietnica.

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