Quattro artisti e una sfida
Votate Pigmenti a «Che fare»

C’è tempo fino al 5 novembre per votare on line il progetto artistico e sociale della realtà nata al Patronato San Vincenzo.

Quattro artisti e un tema. La sfida di Pigmenti nel bando «Che fare», che mette in palio 50 mila euro per ognuno dei primi 3 progetti classificati, si gioca con queste carte. Per votare on line c’è tempo fino al 5 novembre. Un contest decisamente importante e ambizioso, che la realtà nata al Patronato San Vincenzo sta giocando alla grande: ma per avere ambizioni serie di vittoria occorre arrivare tra i primi 10, e possibilmente in una posizione di classifica alta.

Ecco i magnifici quattro in lizza con Pigmenti.

Tellas: Cresciuto in Sardegna; la sua ricerca si basa su un estetica non urbana, i suoi lavori sono una visione personale ed intima di elementi naturali. Un processo meditativo che combina spazi e forme. Lavora su svariati supporti, dai grandi muri ai fogli di carta, alle tele o con installazioni. Nel 2014 è stato indicato dall’Huffington Post come uno dei 25 street artist più interessanti del mondo.

Hitnes: Nato a Roma, ha iniziato a lavorare con il graffitismo nel 1996, aprendosi poi al muralismo su larga scala. Ha viaggiato, lavorato e partecipato a mostre in tutta Europa, Australia, Messico, Cina e Russia.

Nemo’S: Nemo come il capitano delle Ventimila leghe sotto i mari, che combatteva contro la guerra, le ingiustizie del mondo e i silenzi del mare. Nemo come il personaggio principale di uno dei primi fumetti di Winsor McKay, Nemo come la parola latina per «nessuno». Il suo lavoro si articola in immagini essenziali e grafiche, con un messaggio sociale e composto da personaggi che svolgono azioni poetiche e surreali, come i personaggi di chissà quale fiaba.

Collettivo FX: FX è un collettivo che ha come obiettivo inquinare il cemento armato. Nasce nel 2010 in provincia di Reggio Emilia da un gruppo di formatori e un gruppo di pittori. I primi ne determinano il metodo e i secondi il linguaggio. L’obiettivo non è quello di creare un’opera d’arte ma di intervenire nel contesto contaminandolo. Perché ciò avvenga occorre rapporto con il territorio e disponibilità al dialogo.

Ed ecco una breve descrizione del progetto, intitolato «Time specific».

«Il tempo ha delle unità di misura convenzionali e indiscutibili. Un minuto ha la stessa durata che io mi trovi nella mia cucina, di fronte al mare, nel buio di una giungla. Eppure. Il tempo. E’ tutta una questione di prospettiva. L’ultima ora di un pomeriggio di giochi di un bambino prima di tornare a casa per la cena che nemmeno ti accorgi sia passata. L’ora d’aria di un carcerato che è sempre troppo uguale a sé stessa. L’ora che ci separa dall’appuntamento con lei che non finisce mai. L’ora, una qualsiasi, nel letto da cui non riesci ad alzarti da solo. Gli anni che hai di fronte e quelli che hai alle spalle. È impossibile che contengano la stessa quantità di minuti».

E tutto si tradurrà in una piccola carovana di artisti urbani, documentaristi, animatori e stampatori che transiterà attraverso sette luoghi significativi della città di Bergamo. In ognuno di questi luoghi il gruppo sosterà per incontrare le persone che li abitano, realizzare laboratori narrativi e partecipativi e realizzare opere di pittura murale. A breve sveleremo i 7 luoghi.

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