Sala Greppi, 25 anni con «I concerti d’Autunno»

Venticinque anni, nozze d’argento per «I concerti d’Autunno», il Festival internazionale dell’associazione Sala Greppi. Le venticinque edizioni della rassegna di musica classica in Sala Greppi hanno abituato il pubblico e la città di Bergamo ad accogliere artisti di livello assoluto o nuovi talenti di rilevo internazionale. Quest’anno, in occasione della simbolica ricorrenza, è tangibile la volontà del direttore artistico Pietro Angelo Ravasio di accogliere una sorta di «retrospettiva sintetica» delle migliori presenze che hanno punteggiato le felici vicende della rassegna bergamasca.

Ne sono testimonianza il concerto di apertura e di chiusura, che sono stati affidati a due dei più grandi talenti russi - tra i tanti usciti da quella fertile terra - oggi in circolazione. Lilya Zilberstein sarà la madrina dell’inaugurazione, con un programma a tutto campo, proprio come la duttilità del suo talento generoso, in cui spicca comunque l’«Appassionata» di Beethoven. E Grigory Sokolov chiuderà in bellezza con il concerto dell’Immacolata che dovrebbe riproporre solo in parte il programma proposto al Festival pianistico, variando la seconda parte dedicata a Schumann.

Tra i «ritorni» ci sono in particolare quelli di tre dei maggiori pianisti italiani oggi in carriera internazionale: Lucchesini, De Maria, Lupo, ciascuno con le sue prerogative. Lucchesini offrirà uno «spaccato» della sua recente Integrale delle sonate di Beethoven, De Maria con Chopin, di cui ha in programma pure l’Integrale discografica.
Ma ci sono due giovanissime di grande talento, lanciatissime all’estero e ancora non molto note in Italia: la diciannovenne russa Natasha Paremski, tanto giovane quanto stracarica di premi, e la diciottenne francese Lise De La Salle, che dedica metà del suo recital al Prokof’ev più virtuosistico e spettacolare. Altri amarcord sono quelli con Trevor Pinnok, che torna con il suo clavicembalo e proporrà anche il Bach del «Concerto Italiano», nonchè il «dittico» di Mario Brunello, che in due sere contigue proporrà l’integrale delle sei Suites di Bach per violoncello solo.

Non sono molti gli artisti dell’archetto, ma tutti promettono scintille: la violoncellista cinse Jing Zhao, prima al premio ARD di Monaco 2005, la statunitense Anne Akiko Meyers, che in Inghilterra e negli Usa è una vera e propria star, anche per l’autorevolezza con cui domina il palcoscenico, l’inglesina diciottenne Chloe Hanslip, già conosciuta due anni fa grazie alla Greppi, e infine il Quartetto d’archi Brodsky, primo gruppo in assoluto eletto quartetto in residenza all’Università di Cambridge.
Aperto a tutti il concerto nella Basilica di S. Alessandro con la London Chamber Orchestra. . (03/07/2006)

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