Seriate, sei poeti si sfidano in biblioteca a colpi di versi

Singolar tenzone Una competizione giocosa di circa un’ora e mezza: Dario Wollover, Ciccio Rigoli, Eleonora Davoli, Stefano K. Di Modugno, Chiara Natalini ed Elena Gerasi avranno a disposizione 3 minuti e 2 turni ciascuno, per recitare i loro testi, senza l’utilizzo di oggetti di scena, musica o costumi. Il pubblico sceglierà il vincitore.

La poesia in una veste poco paludata: venerdì 22 alle 18.30 è in programma un «Poetry Slam» nella biblioteca civica di Seriate: una competizione giocosa di circa un’ora e mezza tra sei poeti che si sfideranno a colpi di versi davanti al pubblico: Dario Wollover, Ciccio Rigoli, Eleonora Davoli, Stefano K. Di Modugno, Chiara Natalini ed Elena Gerasi avranno a disposizione 3 minuti e 2 turni ciascuno, per recitare dei testi scritti di proprio pugno, senza l’utilizzo di oggetti di scena, musica o costumi. La giuria, composta da cinque persone scelte a caso tra il pubblico, decreterà il vincitore della slam.

Fenomeno nato nel 1984 in un jazz club di Chicago

Che cosa è il «poetry slam»? Una sfida giocosa tra poeti, una forma d’arte nata dalla strada sulla scia delle «rap battles», competizioni tra rapper americani, che riconduce la poesia al mondo della performance e della musicalità della voce. La disciplina, almeno nella forma «americana», è nata a Chicago nel 1984, quando Marc Smith, operaio di cantiere e poeta, organizzò alcuni incontri di lettura di poesia a voce alta in un jazz club di Chicago, il «Get Me High Lounge», per portare del nuovo nel panorama poetico facendo partecipare il pubblico sul palcoscenico. Due anni dopo, nel 1986, Smith incontrò Dave Jemilo, proprietario del Green Mill Cocktail Lounge, jazz-club di Chicago dove era solito, 40 anni prima, rifugiarsi Al Capone, e gli propose di organizzare ogni settimana, il lunedì sera, una competizione di poesia. La proposta venne accettata. Il 20 luglio dello stesso anno nasceva così il primo «poetry slam». L’iniziativa ebbe successo, e si diffuse rapidamente non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo.

In Lombardia ci sono 200 performer

In Italia il poetry slam è sbarcato il 21 marzo 2001 al festival RomaPoesia grazie a Lello Voce, uno dei fondatori del movimento letterario milanese Gruppo 93. La regione di punta nello sviluppo del fenomeno è la Lombardia, che nel 2018 registrava 200 poeti-performer, detti anche «slammer», 140 eventi di questo genere e 6 mila persone di pubblico raccolte attorno a queste performance vocali. «I numeri oggi in Lombardia sono duplicati» dice Paolo Agrati, responsabile del collettivo lombardo Slam Factory, tra gli organizzatori della serata, nonché membro del direttivo nazionale della Lega Italiana Poetry Slam. A livello nazionale i collettivi che si occupano di queste «tenzoni» sono circa una trentina: «Il nostro scopo è giocare e mettere a confronto linguaggi poetici diversi da promuovere. Perché la poesia può essere performativa, comica. Può rifarsi a quella più classica della rima baciata o a quella tradizionale declamata a schiocco di dita. Come dice Lindo Ferretti, è una questione di qualità».

Ingresso libero con Green pass

La serata seriatese di Slam Poetry è uno degli appuntamenti di «Verso universi di versi», rassegna promossa dall’amministrazione comunale e dalla biblioteca civica Giacinto Gambirasio per il mese di aprile, dedicata alla poesia. Ingresso libero con green pass rafforzato e mascherina Ffp2.

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