Hitman, un assaggio
dall’enorme potenziale

Nonostante si tratti del pacchetto introduttivo, già si intravede il potenziale di quello che potrebbe essere uno dei capitoli più validi e completi della saga di Hitman. Qualche dubbio sulla qualità narrativa.

Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One e PC

Genere: stealth game

Sviluppatore: IO Interactive

Produttore: Square Enix

Distributore: Kochmedia

PEGI: 18

Dopo la seconda parentesi cinematografica, l’antieroe calvo e con il codice a barre sulla nuca torna a calcare le scene videoludiche in Hitman. Nessun numero, nessun sottotitolo, semplicemente Hitman. Questo perché – anche se non siamo di fronte ad un classico reboot ma ad un capitolo che si innesta perfettamente nel corso naturale della saga – i ragazzi di Square Enix e IO Interactive hanno voluto rendere il brand più fresco, appetibile ai nuovi giocatori, con riferimenti ai vecchi titoli ma al tempo stesso un ampio prologo utile a presentare l’apatico e refrattario Agente 47.

Il passaggio di consegne fra passato e presente è però caratterizzato da una scelta atipica, persino rischiosa per un prodotto tripla A come questo: la distribuzione digitale episodica. Decisione che ha inevitabilmente fatto storcere il naso a parecchi fan (e solo in futuro sapremo dire se vincente o meno), ma al tempo stesso destato curiosità in molti altri. In questa prima parte del gioco (acquistabile a 14.99 euro su console e 12.99 euro su PC) sono disponibili un tutorial comprensivo di due piccole mappe e la prima missione della campagna ambientata all’interno di un arioso palazzo parigino durante una sfilata di moda. Nel corso dell’anno verranno rilasciati altri cinque episodi che porteranno il giocatore a visitare Italia, Marocco, Thailandia, Stati Uniti e Giappone, mentre la versione completa su disco sarà disponibile all’inizio del 2017.

La storia di Hitman prende il via con un flashback che mostra un Agente 47 alle prime armi prendere parte all’addestramento che lo ha portato a diventare il killer di punta della misteriosa Agenzia. Successivamente l’azione si sposta a Parigi, dove l’insensibile e talentuoso assassino dovrà eliminare i proprietari di un famoso marchio di moda, nonché insospettabili leader della IAGO, organizzazione spionistica implicata in pericolose fughe di notizie su scala mondiale. Il primo boccone del piatto narrativo servito dai ragazzi di IO Interactive non si è però rivelato molto saporito, e non offre spunti interessanti o cliffhanger che spingano i giocatori a voler scoprire cosa accade nell’episodio successivo; il che avrebbe suffragato in qualche modo la scelta della pubblicazione episodica. Le prossime “puntate” potrebbero smentirci, e IO Interactive ha il tempo dalla sua. Le basi narrative gettate, tuttavia, non sembrano delle migliori.

Il flashback non si limita a presentare il misterioso Agente 47, ma funge anche da tutorial introducendo le meccaniche di base. Hitman presenta più o meno la medesima struttura stealth del suo predecessore, Absolution (2012): il giocatore, nei panni del glabro assassino, è chiamato ad infiltrarsi ed eliminare un obiettivo (o più di uno), e tutto quello che può fare prima di compiere il suo letale compito è a sua totale discrezione. A dar manforte al giocatore ci pensa l’istinto, una capacità che permette al calvo alter ego di vedere attraverso le pareti, ed evidenzia in rosso il target ed in giallo gli elementi interattivi dello scenario. Un piccolo aiuto che rende più semplice l’infiltrazione, ma non tanto quanto accadeva in Absolution, dove questo trucchetto consentiva all’Agente 47 di passare inosservato per un periodo limitato di tempo. I puristi dello stealth game potranno comunque disattivare l’istinto dal menu.

All’interno della mappa il giocatore può muoversi liberamente, esplorare ogni singola stanza o anfratto, recuperare oggetti utili e mettere fuori combattimento la guardia o il cameriere di turno (e occultare il corpo) così da vestire i loro panni e avere accesso ad aree altrimenti inaccessibili, o dove si rischia di far saltare la copertura con il travestimento sbagliato. La possibilità di girovagare per l’ambiente in totale libertà stimola la creatività stealth del giocatore evitando quella linearità che, invece, tarpò le ali ad Absolution.

La libertà esplorativa viene indirizzata dalla presenza delle “Opportunità”, piccole sotto-missioni che suggeriscono al giocatore percorsi e strategie semi guidate per avvicinarsi ed eliminare l’obiettivo. Sta però alla volontà del giocatore decidere se sfruttarle o continuare ad agire a proprio modo. Una volta portate a termine le missioni della campagna, il giocatore può continuare a mietere vittime accettando i contratti, il cui obiettivo è sempre quello di eliminare un bersaglio in una delle tre mappe disponibili ma con qualche variante. Oltre a quelli proposti dagli sviluppatori è possibile utilizzare un editor per creare contratti personalizzati o giocare a quelli creati da altri. Ci sono anche alcuni contratti, denominati escalation, che offrono sfide dinamiche, mano a mano più complesse.

La lussuosa villa parigina non solo è enorme, ma anche architettonicamente stimolante, bella da vedere, vivace, e riempita da una pletora di personaggi non giocanti differenti fra loro e capaci di dare vita e forma allo scenario. Un po’ sottotono, invece, le sequenze di intermezzo realizzate in computer grafica, sia per la risoluzione delle immagini che per la qualità espressiva dei personaggi.

Nonostante si tratti solo di un pacchetto introduttivo, di un piccolo assaggino, contenutisticamente limitato (per ovvie e fisiologiche ragioni), già si intravede il potenziale di quello che potrebbe essere uno dei capitoli più validi e completi della saga. Nutriamo qualche riserva sull’aspetto narrativo, ma speriamo vivamente che i prossimi episodi ci possano smentire. Inoltre, la scelta di una distribuzione episodica si sposa ottimamente con la grande varietà dell’esperienza che, nell’attesa dei prossimi episodi, può spingere il giocatore a tentare più volte le stesse missioni sperimentando numerose strategie stealth; il tutto a poco più di 10 euro. Chi però non avesse interesse a ripercorrere la stessa strada – seppur con tempi e modi differenti – resterà a bocca asciutta già dopo 3/4 ore di gioco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA