Strage di Dacca, l’autopsia sulle 9 vittime
«Niente colpo di grazia, una morte lenta»

È stata una morte lenta quella dei nove italiani uccisi in Bangladesh, anche perché non sono stati raggiunti dal colpo di grazia.

È quanto stabilito dalle autopsie eseguite nel policlinico Gemelli di Roma. Tra le vittime anche Maria Riboli, 33enne bergamasca che viveva a Solza. Gli accertamenti autoptici sono stati eseguiti dall’equipe di medici legali guidati da Vincenzo Pascali e Antonio Oliva. I terroristi, secondo quanto si è appreso, hanno infierito sulle loro vittime in modo tale da non farle morire subito. Il pm Francesco Scavo, titolare degli accertamenti, ha firmato il nulla osta per la restituzione delle salme alle famiglie. Nei corpi di alcune salme sono stati trovati dei proiettili che ora saranno esaminati per risalire al tipo di arma usata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA