«Noi siamo abituati a rialzarci
Ma è troppo il dolore di questi mesi»

Questo spazio è dedicato ai lettori che ci hanno scritto per condividere i loro sentimenti, i progetti nei momenti di isolamento forzato per combattere il coronavirus.

Questo spazio è dedicato ai lettori che ci hanno scritto per condividere i loro sentimenti, i progetti nei momenti di isolamento forzato per combattere il coronavirus.

Sempre numerosi i messaggi e le lettere che arrivano alla nostra redazione.

Pronti alla Fase 2

Sono un’artista bergamasca e vorrei mandarvi un mio quadro. L’ispirazione dell’opera nasce da pensieri ed emozioni inerenti ai preparativi per la fase 2. Il quadro si intitola “Cod. 4 349 2020 - Pronti alla fase 2”.

Grazie alla scelta cromatica, l’opera artistica esprime speranza e gioia. Le vele son pronte, le corde allentate.... tutto predisposto, ad affrontare il vento. Siamo veramente pronti a questa nuova esperienza?

Alcune mie opere sono in donazione per raccolta fondi Emergenza Covid (intero ricavato con bonifico diretto alla Protezione Civile).
Ornella Pezzotta

Sono crollata, ho pianto

Mi chiamo Elena e sono una mamma di Bergamo. Non so nemmeno perché in questo momento sto scrivendo a voi che avrete tante cose molto più importanti da sentire. Ma oggi per la prima volta da quando tutto questo è iniziato sono crollata! Ho pianto tanto, senza riuscire a fermarmi, mi è caduto addosso tutta la tristezza di questi mesi, la conta dei morti, il suono delle sirene e delle campane a lutto. La pressione e le difficoltà dei compiti da spiegare e far fare alle mie figlie. La preoccupazione per il lavoro di mio marito che non riprenderà il 4 maggio per esigenze organizzative e quindi la preoccupazione di essere ancora in cig senza aver ricevuto un centesimo.

Il mio pensiero è tornato indietro a qualche anno fa quando ho perso il lavoro, una ferita mai del tutto guarita, nonostante a Bergamo siamo abituati a rialzarci ed andare avanti. Mi sento egoista nel fare questo sfogo, perché io so di essere fortunata ad avere tutti i miei cari che stanno bene, un lusso direi di questi giorni...

Domani è un altro giorno, speriamo che questo pianto sia servito per rialzare la testa! Scusate, ma nel leggere l’indirizzo mail, il mio pensiero è partito come un fiume in piena. Un caro saluto
Elena

Ormai sono bergamasco

Sono un medico di Roma ormai in pensione. Ho trascorso i primi 20 anni della mia professione presso l’Ospedale Maggiore e ho vissuto per tutti questi anni nella vostra meravigliosa città.

Qui è nato mio figlio, qui ho conosciuto tante straordinarie persone, qui ho imparato a fare il medico, qui ho imparato la solidarietà per gli altri. Nel 1997 quando ci siamo trasferiti è stato un trauma ma il ricordo e l’affetto per questa città e per i bergamaschi sono stati sempre costanti. Vedere le sofferenze di tanti bergamaschi, l’aver appreso della perdita di tante persone e anche di alcuni colleghi con i quali ho condiviso quei meravigliosi anni è per me fonte di grande dolore... Sono però sicuro che noi bergamaschi ( scusatemi, ma io mi sento bergamasco!) ci riprenderemo presto. Con grande affetto.
Luciano Pompei

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