Un’adolescente preoccupata
In un diario tutti i turbamenti

Questo spazio è dedicato ai lettori che ci scrivono per condividere i loro sentimenti, i progetti in questo momento di isolamento forzato per combattere il coronavirus. Scrivete al nostro indirizzo email: [email protected] oppure attraverso la pagina Facebook de L’Eco di Bergamo.

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IL VIDEO: La Bergamo che non avete mai visto: una città che lotta in silenzio
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Caro diario

Marzo 2020, stamattina ho avuto lezione online e durante la spiegazione la professoressa di italiano ha ricevuto un messaggio..., era appena morto un amico... Così mentre le scende qualche lacrima le proponiamo di fare una pausa. L’ora successiva il prof di religione ci informa della morte del papà di una ragazza della nostra età e compagna di scuola, aveva 50 anni... Una delle mie migliori amiche ha febbre e tosse... A pranzo ovviamente il discorso non può che finire sulla situazione drammatica ed io con la voce un po’ rotta cerco di convincere il mio papà (che ha 58 anni e che è appena guarito da una patologia ai polmoni) a chiudere la sua azienda...

Mi trovo nel mio letto a riflettere sulla giornata e su come questa situazione, questo virus, stia condizionando le nostre vite...gira tutto in torno a lui...ha tutte le nostre attenzioni...

Con questo non voglio insinuare che non se le meriti, anzi, forse io da 18enne sana non gli do l’importanza che merita.

In questi giorni non ho fatto altro che preoccuparmi di cose “inutili”, o quantomeno risolvibili... mi sono fatta prendere dal panico per il timore di cosa succederà quando torneremo a scuola o quando cominceranno a valutarci online... mi sono preoccupata degli acquisti online che non vengono consegnati a bergamo...di non sapere più cosa fare chiusa in casa e di non poter vedere il mio ragazzo per oltre un mese.Ma intanto intorno a me le persone muoiono, amici e cari si ammalano... Mi sono resa conto che tutto quello che mi preoccupa è solo un contorno.

La mia amata città sta soffrendo... e così mentre ascolto la canzone “Bergamo” dei pinguini Tattici Nucleari un brivido mi corre lungo la schiena e mi scende qualche lacrima. “Ti porto in centro e forse capirai, quando ti dico che sei bella, come casa mia”. Come può essere la stessa città che in questo momento è desolata e spaventata come non mai? n 
Sara

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