Sangue del cordone ombelicale
In Lombardia campagna informativa

Fornire una informazione completa, corretta e scientificamente fondata sulla donazione del sangue del cordone ombelicale, in modo da far meglio comprendere ai futuri genitori l'importanza di una scelta che può dare concrete speranze di guarigione a persone con gravi malattie. E' questo lo scopo della campagna informativa sulla donazione del sangue cordonale (o sangue placentare) che partirà nelle prossime settimane in Lombardia e che coinvolgerà ospedali, consultori, ambulatori dei medici di famiglia e dei pediatri, scuole e università, dove verranno distribuiti locandine e opuscoli con tutte le indicazioni sul tema.

L'iniziativa - presentata il 17 febbraio in una conferenza stampa - è stata realizzata grazie al comune impegno di Regione Lombardia (assessorato alla Sanità), Fondazione Policlinico Mangiagalli e Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia (sedi delle due Cord Blood Bank lombarde), ASL Città di Milano, Università Statale di Milano (Corso di Laurea in Ostetricia), Adisco Lombardia (Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale) e Aido Milano (Associazione Italiana Donatori di Organi).

«Regione Lombardia sostiene con convinzione questa iniziativa - ha affermato l'assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani - La donazione del sangue cordonale è infatti un gesto che non costa nulla, non comporta alcun rischio e può dare una concreta possibilità di guarigione a pazienti affetti da gravi patologie. Proprio allo scopo di diffondere il più possibile informazioni su questo tema, in particolare sulla donazione solidale, a disposizione di tutta la collettività, e sulla donazione dedicata, per patologie familiari in atto o prevedibili - ha proseguito Bresciani - abbiamo già organizzato, in collaborazione con IRef (Istituto Regionale lombardo di Formazione per l'amministrazione pubblica), tre edizioni di un corso, per un totale di 15 giornate formative, che hanno già coinvolto quasi 300 ostetriche degli ospedali lombardi; nel corso di questo mese di febbraio sono in fase di realizzazione ulteriori iniziative di formazione cui parteciperanno altre 150 ostetriche».

Le due banche in cui vengono conservate le donazioni ricevono da Regione Lombardia un finanziamento di 1,1 milioni di euro ciascuna all'anno. Alla conferenza stampa sono intervenuti Ferruccio Bonino (direttore scientifico Fondazione Policlinico Mangiagalli), Paolo Rebulla (direttore Centro di Medicina Trasfusionale, Terapia Cellulare e Criobiologia, Dipartimento di Medicina Rigenerativa, Fondazione Policlinico Mangiagalli), Girolamo Sirchia (presidente Associazione Amici del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue), Laura Salvaneschi (direttore Banca del Sangue Placentare, Fondazione Policlinico di Pavia) e Elena Salvaterra (ricercatrice in Biodiritto, Fondazione Policlinico Mangiagalli).

IL SANGUE CORDONALE - Il sangue cordonale, o sangue placentare, è ricco di cellule staminali emopoietiche (che generano i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine) e rappresenta una risorsa preziosa per la cura di gravi malattie del sangue e del sistema immunitario (ad es. le leucemie, i linfomi, alcune forme di talassemia, ecc). Ogni anno circa 13.000 pazienti nel mondo che non dispongono di un donatore compatibile di midollo osseo in famiglia hanno bisogno di un trapianto di cellule staminali emopoietiche. Un quinto di questi pazienti è trattato con il sangue del cordone ombelicale.

LA DONAZIONE SOLIDARISTICA (O ALLOGENICA) - Donare il sangue del cordone ombelicale per uso solidaristico permette a chiunque ne abbia bisogno e risulti compatibile di poter essere sottoposto ad un trapianto di cellule staminali. Può andare a beneficio di tutti, compreso il proprio bambino. In Italia è permessa solo nelle banche pubbliche ed è gratuita. Non tutte le donazioni possono però essere utilizzate a fini di trapianto. Solo un terzo dei campioni, che contengono un numero di cellule staminali sufficienti per eseguire il trapianto in condizioni di sicurezza, viene conservato nella banca. I restanti due terzi, previo consenso informato della madre, vengono utilizzati per la ricerca scientifica. In tutto il mondo sono 500.000 i campioni disponibili, prelevati dal 1993 ad oggi e conservati in circa 100 banche, 10.000 dei quali sono stati utilizzati per trapianto.

LA DONAZIONE DEDICATA E QUELLA AUTOLOGA - La donazione dedicata è consentita sulla base di un'apposita autorizzazione della Regione ed è gratuita. Si effettua quando vi è la necessità di curare il proprio bambino o un suo consanguineo (un fratello o una sorella) affetto da una malattia per la quale "risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l'uso di cellule staminali da sangue cordonale" oppure per curare un membro del nucleo familiare nel caso in cui vi sia un alto rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate. La donazione ad uso privato, detta "autologa", consiste nel raccogliere il sangue del cordone ombelicale del proprio bambino esclusivamente per un suo uso personale. La comunità scientifica internazionale non raccomanda questo tipo di conservazione perché non esistono, ad oggi, programmi di cura di comprovata efficacia per questo tipo di trapianto. Secondo le disposizioni di legge vigenti, in Italia è vietato conservare il sangue cordonale per uso autologo presso banche private. E' consentito all'estero, a pagamento, e previa autorizzazione del Ministero della Salute.

LA BANCA REGIONALE DEL SANGUE PLACENTARE - La Milano Cord Blood Bank della Fondazione Policlinico Mangiagalli rappresenta una delle due sedi della banca regionale. L'altra sede, la Pavia Cord Blood Bank, si trova presso la Fondazione Policlinico San Matteo. La sede di Milano è convenzionata con 21 sale parto della Lombardia e della provincia di Trento. Creata nel 1993 in 15 anni ha raccolto circa 21.000 campioni, di cui 7500 disponibili per trapianto. In tutto il mondo ad oggi, sono state distribuite 400 donazioni, per curare in particolar modo leucemie e linfomi nei bambini. Nel 2008 sono state 705 le donazioni bancate rispetto alle 488 del 2007. La sede di Pavia, nata nel 1996, è convenzionata con 7 sale parto, distribuite sul territorio della provincia di Pavia e di Lodi. In 12 anni ha raccolto circa 8000 campioni, di cui 3500 in Banca, con una media di 250-300 donazioni bancate per anno. Ad oggi 93 donazioni conservate a Pavia sono risultate compatibili e sono state impiegate per trapianto in individui non consanguinei in tutto il mondo. La Banca di Pavia vanta anche un considerevole inventario di donazioni dedicate per consanguinei, costituito da più di un centinaio di donazioni di fratelli e/o sorelle di pazienti, il 30% delle quali già utilizzate per trapianto.

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