Anche gli impulsi elettrici brevi possono combattere il dolore

L’elettroterapia a impulsi elettrici brevi controllati da software può essere utile contro le patologie dolorose più comuni, dal mal di testa al mal di pancia, dalla lombalgia al dolore cervicale.

Una terapia innovativa e non invasiva contro il dolore. Si chiama elettroterapia a impulsi elettrici brevi controllati da software e può essere utile contro le patologie dolorose più comuni, dal mal di testa al mal di pancia, dalla lombalgia al dolore cervicale. Ma come funziona? In quali casi può essere indicata? Lo abbiamo chiesto al professor Maurizio Pietrogrande, specialista in medicina interna di Smart Clinic all’interno de «Le Due Torri», Smart Clinic «Oriocenter» e del Centro Diagnostico Treviglio, strutture del Gruppo San Donato nelle quali è attivo un ambulatorio dedicato alla diagnosi e cura del dolore cronico.

Professor Pietrogrande, di che tipo di trattamento si tratta?
«Il trattamento elettroterapico a impulsi brevi controllati da software rientra nella grande famiglia delle terapie che sfruttano gli effetti biologici ottenuti dall’energia elettrica a scopo terapeutico, attraverso l’applicazione di correnti elettriche in prossimità dell’area dolorosa effettuata con elettrodi sulla cute (per via transcutanea). Rispetto agli altri trattamenti elettroterapici, però, quello a impulsi brevi controllati da software ha delle caratteristiche particolari che lo rendono più mirato e quindi efficace. Questo perché, grazie agli appositi software dedicati e in mani esperte, si possono generare impulsi elettrici con frequenza, durata e intensità molto più calibrate e “personalizzate”. Inoltre si differenzia per i valori di corrente, molto inferiori a quelli di ogni altro strumento di elettroterapia. E questo fa sì che sia ottimamente tollerato dai pazienti».

In quali casi in particolare può essere utile?
«Questo trattamento si è dimostrato efficace in particolare sulle tre tipologie di dolore: infiammatorio, neuropatico e fibromialgico (forma di dolore che viene spesso sottovalutata). Nel dettaglio si ottengono ottimi risultati in caso di sindromi dolorose articolari e muscolari, sia acute sia croniche, come ad esempio dolori cervicali, traumi muscolari, sofferenze dei nervi (come nella neuropatia diabetica) con dolore o alterazioni del tono muscolare. Inoltre è utile in alcuni tipi di paralisi, in alcune condizioni caratterizzate da alterata funzionalità dei visceri (come ad esempio il colon irritabile), in moltissime situazioni di sofferenza circolatoria (arteriosa, venosa e capillare) e nelle ulcerazioni cutanee. Può rappresentare, infine, una valida alternativa terapeutica contro il dolore, in generale, qualora ci siano controindicazioni al trattamento farmacologico».

Quante sedute servono per ottenere benefici?
«Il numero delle sedute di terapia e la frequenza vengono valutate dallo specialista di volta in volta, a seconda della tipologia di dolore e della risposta della persona. Il trattamento non ha controindicazioni, se si escludono quelle relative ai portatori di pacemaker e alle donne in gravidanza».

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