Bere latte? Fondamentale
nei primi 20 anni di vita

Ricco di calcio, ci consente di costruire la massa ossea che ci accompagnerà
per tutta la vita.

Attenzione alle tendenze e mode alimentari, come quella vegana, che vedono il latte come dannoso per la salute. Si tratta di un elemento importante per costruire la forza delle nostre ossa. Lo ha spiegato Francesco Tonelli, professore emerito di Chirurgia Generale dell’Università di Firenze, durante la presentazione dell’indagine dell’Osservatorio Prevenzione e Salute di UniSalute curato da Nomisma a Milano. «Ci sono mode poco salutari, diffuse ad esempio con la dieta vegana o a volte anche a livello medico, che eliminano il latte perché considerato dannoso per la salute. Non è vero - sottolinea - Insieme alle acque ricche di calcio, è l’alimento che ci consente di costruire la massa ossea nei primi 20 anni di vita, perché ci fa assorbire il calcio».

Se si segue la dieta vegana, ha concluso il professor Tonelli, «è importante che sia coadiuvata da un medico, perchè possono prodursi delle gravi carenze, come quelle di vitamina B12 e D, oltre che di aminoacidi».

Nel frattempo, solo un italiano su tre ha un stile di vita virtuoso: il 32% cura infatti la propria alimentazione, fa movimento con regolarità e si dimostra attento alla prevenzione, facendo visite e controlli medici. Il dato emerge ancora dall’Osservatorio Prevenzione e Salute di UniSalute curato da Nomisma. A comporre uno stile di vita salutare, oltre ad un’alimentazione sana, ci sono anche attività fisica e controlli periodici. E se a tavola si predilige la dieta mediterranea e si sta abbastanza attenti ad avere un’alimentazione varia, sul fronte dello sport i dati mostrano una diffusa mancanza di propensione al movimento.

Solo il 28%, infatti, pratica sport in maniera continuativa, mentre il 47% lo fa in maniera occasionale o si limita a trovare occasioni per fare movimento (passeggiate, andare in bici). Sono invece 9,4 milioni (pari al 25%) le persone tra i 18 e 65 anni che in Italia non fanno né sport né alcun tipo di attività fisica. Il 55% per muoversi in città usa l’automobile, mentre solo il 26% va a piedi e il 6% ricorre alla bicicletta. In una giornata tipo, il 51% dedica meno di mezz’ora agli spostamenti a piedi. È invece in aumento l’uso di app e dispositivi indossabili tra chi fa sport per controllare calorie e battito cardiaco.

L’indagine ha anche rilevato come chi ha uno stile di vita più orientato al benessere sia più portato a fare prevenzione, a tenere sotto controllo la salute con controlli e visite mediche regolari. Chi quotidianamente presta attenzione al proprio benessere crede infatti che sia importante essere sempre controllati (38%) e rimanda le visite solo per problemi di poco conto (41%). Al contrario, chi ha stili di vita poco salutari è poco incline ad effettuare controlli medici: nell’ultimo anno solo il 31% è andato dal medico di base almeno 2 volte, a fronte di un 71% di chi ha uno stile di vita salutare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA