Il bambino ha la tosse?
Prima della terapia capire la causa

Nella maggior parte dei casi si tratta di un fastidio passeggero, che si accompagna a una delle numerose infezioni respiratorie che possono colpire in questa stagione. In alcuni casi, però, può durare a lungo, destando non poche preoccupazioni nei genitori. Parliamo della tosse, uno dei disturbi più frequenti tra i bambini.

Secca o grassa. Acuta o cronica. Sono tanti e diversi i tipi di tosse così come le cause. Ma perché viene? E come curarla? Ce lo spiega il dottor Ahmad Kantar, responsabile del «Centro pediatrico dell’asma e della tosse» del Policlinico di Ponte San Pietro e pediatra presso Smart Clinic, innovativa struttura del Gruppo ospedaliero San Donato all’interno del centro commerciale «Le Due Torri» di Stezzano (035.0690881) e di Oriocenter (035.0692159), dove oltre alla visita è possibile anche sottoporsi alla spirometria, oltre ad eventuali esami allergologici ed esami di diagnostica per immagini se richiesti dal medico.

Dottor Kantar, perché si tossisce?

«La tosse è un atto di protezione e di difesa che permette la rimozione di catarro, sostanze nocive o agenti infettivi dal laringe, trachea e dai bronchi. Nella valutazione della tosse nei bambini è importante ricordare che un soggetto normale può avere da uno a 34 colpi in una giornata, che possono aumentare dopo esposizione a irritanti».

Quando invece può diventare da fisiologica patologica e, in quel caso, a cosa può essere dovuta?

«Quasi tutte le malattie che colpiscono il sistema respiratorio causano la tosse. Grassa e secca sono le due maggiori forme in cui la tosse si può presentare. Entrambe possono essere sintomo di una condizione patologica e possono anche trasformarsi una nell’altra. La forma più comune tuttavia è causata dall’infezione delle vie aeree. Il virus, come per esempio nel raffreddore, utilizza a suo vantaggio il naturale meccanismo difensivo della tosse per propagarsi fra le persone. La tosse cronica può essere una semplice tosse post infettiva (come nel caso della pertosse) o espressione di un grave disordine specifico. Oltre all’anamnesi e a un approfondito esame obiettivo, la radiografia del torace e la spirometria sono generalmente i primi accertamenti per escludere/individuare alcune cause di tosse. Alcuni bambini, poi, hanno la tendenza a sviluppare la cosiddetta ipersensibilità del riflesso della tosse: una condizione che, conseguentemente a ogni infezione virale, può perdurare per molte settimane. La diagnosi, quindi, non è sempre così facile e immediata. Da qui l’importanza di rivolgersi a centri che abbiano una specifica e consolidata esperienza in questo campo, come ad esempio il nostro, nel quale ci occupiamo con particolare attenzione di problemi come tosse cronica e asma».

È evidente, quindi, che non esiste un solo tipo di tosse. Cosa si può fare allora per affrontare in modo corretto il problema?

«Innanzitutto è fondamentale individuare la causa, per poter impostare un’adeguata terapia. Invece, spesso, la preoccupazione dei genitori è quella di attenuare rapidamente il sintomo poiché può interferire intensamente con la qualità della vita del bambino e dei suoi genitori. Quanto detto è maggiormente evidente nella tosse cronica (che dura più di 4 settimane), patologia che colpisce circa il 10% dei bambini, la cui principale causa è l’infezione delle vie aeree».

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