L’appendice è da togliere?
In laparoscopia è meglio

Chirurgia. A livello nazionale viene utilizzata prevalentemente nelle donne, specie in età fertile. Per i maschi è ancora oggetto di discussione.

L’appendice è una piccola sacca tubolare lunga da 4 a 20 cm. Si trova nell’intestino e, per meglio dire, è attaccata al cieco. Questo è la prima parte del colon che si trova nella fossa iliaca destra cioè nella parte bassa inferiore a destra del nostro addome. L’appendice può andare incontro a una malattia infiammatoria acuta che provoca dolore addominale, nausea o vomito, febbre. Nelle statistiche è riportato che nei Paesi occidentali, circa l’1 % della popolazione va incontro ad un intervento di appendicectomia in urgenza. Stiamo quindi parlando di un problema piuttosto diffuso. Come abbiamo appena letto, poi, può diventare una questione che necessita di essere trattata con urgenza in un numero abbastanza alto di casi. Ce lo spiega la dott.ssa Maria Enrica Pina, specialista in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso che in materia di chirurgia generale ha una grossa esperienza. E’ dirigente medico presso l’Asst Bergamo Est e collabora con Politerapica di Seriate, in convenzione tra quest’ultima e l’azienda sanitaria.

La diagnosi

Per una corretta diagnosi vanno valutati attentamente i sintomi e il quadro clinico addominale del paziente. Si eseguono quindi gli esami ematici di routine in cui si ricerca la presenza di leucocitosi e aumento della PCR. A completamento si eseguono gli accertamenti radiologici. Per completare lo studio diagnostico ed escludere altre patologie o complicanze in atto, si esegue in prima istanza una ecografia dell’addome. Questo permette, anche in donne fertili o gravide, di valutare il contenuto dell’addome e in particolare l’appendice, le sue dimensioni e la presenza di liquido attorno ad essa quali segni di infiammazione acuta. L’utilizzo della TAC, data la sua invasività radiologica, viene riservato a casi selezionati e di maggior complessità.

L’intervento chirurgico
Le due tecniche

Giunti alla diagnosi di appendicite acuta si procede con l’intervento chirurgico. Infatti, sottolinea la dott.ssa Pina, se non trattata in modo adeguato con terapia antibiotica e asportazione chirurgica, l’appendicite acuta può evolvere in peritonite. E questa è una condizione molto seria. Ci sono due tipi di tecniche per rimuovere l’appendice: la chirurgia tradizionale e la chirurgia laparoscopica. Entrambi gli interventi vengono eseguiti in anestesia generale. Una volta entrati nella cavità addominale si individua l’appendice, si procede alla legatura dei suoi vasi e alla sezione del suo lume previa legatura della base. Si estrae quindi l’appendice dall’addome e la si invia in laboratorio per l’esame istologico.

La differenza sostanziale sta nel livello di invasività delle due tecniche. La tecnica tradizionale prevede l’incisione della cute e l’apertura della parete per poter accedere alla cavità addominale. Si chiama infatti tecnica open (aperta). Nella tecnica laparoscopica si procede in un altro modo. Si gonfia l’addome con anidride carbonica e si praticano una piccola incisione sotto l’ombelico e altre due nella parte inferiore dell’addome. Attraverso queste incisioni, si introducono nell’addome una telecamera e gli altri ferri necessari per eseguire l’intervento. Questa è detta appunto tecnica mininvasiva.

I vantaggi della laparoscopia

Oltre ad essere poco invasiva, la laparoscopia permette di fare una corretta diagnosi soprattutto nel sesso femminile. Nelle donne, infatti, le patologie a carico dell’ovaio possono manifestarsi con sintomi simili a quelli dell’appendicite acuta. Gli altri vantaggi sono quelli di minor dolore post operatorio, una rapida canalizzazione e un minor tempo di degenza in ospedale. Insieme a un più rapido ritorno alle attività quotidiane e lavorative. A livello nazionale la tecnica laparoscopica viene utilizzata prevalentemente nelle donne, specie in età fertile, perché permette una diagnosi corretta. Il suo utilizzo per i pazienti maschi, per gli obesi e gli anziani è invece ancora oggetto di discussione. Molto dipende dalla presenza nelle strutture dello strumentario e di un’equipe chirurgica in grado di eseguire interventi laparoscopici in urgenza su tutti i pazienti.

Un lavoro di équipe

Anche di fronte a questa patologia, infatti, è necessario un lavoro di équipe. Su questo punto la dott.ssa Pina insiste molto. Presso l’ASST Bergamo Est, dove lavora da molti anni, per esempio, si è consolidata la collaborazione fra chirurghi, anestesisti e infermieri. E’ questo che permette di eseguire l’intervento di appendicectomia laparoscopica in qualsiasi momento, in tutti i presidi dell’Azienda.

© RIPRODUZIONE RISERVATA