Prevenzione e vigilanza
per star bene sul lavoro

Molto positiva l’esperienza del Global Healthy Workplace Awards&Summit ospitato in città

La promozione della salute e la prevenzione dei fattori di rischio comportamentali sono strumenti fondamentali per garantire alti livelli di prevenzione a 360 gradi: negli ambienti di vita, nelle scuole, a casa, sul lavoro. Tali strumenti hanno efficacia se agiscono, non solo a livello di prevenzione primaria individuale, ovvero aumentando la responsabilità e consapevolezza del singolo a migliorare il proprio stato di salute e benessere, ma soprattutto a livello collettivo, con azioni rivolte alle varie comunità, ai rappresentanti delle stesse e ai responsabili in tema di salute e sicurezza.

Questo vale soprattutto per gli ambienti di lavoro, dove, accanto al miglioramento degli stili di vita dei dipendenti, con azioni quali la riduzione di consumo di alcool e tabacco, la lotta alla sedentarietà e la corretta alimentazione, occorre elevare il livello generale della cultura della sicurezza nelle aziende.

Queste buone pratiche della salute nei luoghi di lavoro sono oggetto d’azione del progetto WHP – Workplace Health Promotion, avviato dall’unità promozione della salute del dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria di Ats Bergamo in collaborazione con Confindustria Bergamo, oltre che temi affrontati nel corso del convengo internazionale Global Healthy Workplace Awards&Summit, tenutosi a Bergamo lo scorso 6-7 settembre nell’aula magna dell’Università.

In questo ambito Ats di Bergamo, attraverso il suo dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria sta investendo molto, coinvolgendo anche l’Organo territoriale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro ex art.7 del D.Lgs 81/2008, per far rete con vari enti ed associazioni, quali Regione Lombardia, Inail, Ispettorato territoriale del lavoro, Prefettura, Provincia, sindacati, Confindustria Bergamo e Ufficio scolastico territoriale.

Lo scorso 31 gennaio, i 23 componenti dell’Organo, presieduto da Ats Bergamo, hanno firmato un protocollo d’intesa provinciale che prevede l’attuazione congiunta di 10 progetti volti alla prevenzione e alla diffusione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro.

«Crediamo nell’assoluta importanza e novità di queste azioni, che porteranno risultati positivi nel breve, medio e lungo termine. Ne siamo fermamente convinti, proprio in considerazione del salto culturale di questi programmi, volti a disseminare una cultura della sicurezza condivisa, soprattutto attraverso il mondo della scuola e dell’università. – afferma Pietro Imbrogno, direttore del dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria e dell’unità igiene e sanità pubblica di Ats Bergamo -. In conclusione, vorrei sottolineare che, accanto all’attività in cui il nostro dipartimento è impegnato per la vigilanza e controllo sulle aziende per la sicurezza sul lavoro, ovvero più di 7.000 accertamenti effettuati in più di 3.500 imprese controllate all’anno con 465 violazioni riscontrate, secondo i dati del 2017, sono in atto azioni diverse ed altrettanto importanti che andranno ad incidere sul livello formativo e di conoscenza per migliorare le condizioni di vita della popolazione lavorativa».

«Condizione base ed imprescindibile, per attivare tutti i programmi e i progetti di promozione della salute - prosegue Imbrogno - , è dimostrare di aver messo in atto tutte le azioni necessarie per ridurre al minimo sia i rischi infortunistici, che quelli relativi alle malattie professionali: sarebbe un controsenso premiare o certificare enti e aziende che si sono distinte per la promozione di stili di vita sani, ma che poi abbiano evidenziato pessimi indici infortunistici e scarsa gestione dei sistemi di sicurezza e di tutela dalle malattie professionali dei propri dipendenti. Un concetto che ribadiamo più che mai a margine del convegno mondiale Global Healthy Workplace Awards&Summit e alla luce della recente disgrazia sul lavoro avvenuta nella nostra provincia».

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