Tempo di abbronzatura
Ma attenzione ai rischi

La pelle è un organo delicato e da proteggere, soprattutto in estate quando i raggi del sole espongono tutti al pericolo di scottature.

La pelle è un organo delicato e da proteggere, soprattutto in estate quando i raggi del sole espongono tutti al rischio di scottature. Ma quali sono i rischi di una cattiva esposizione al sole? «Una delle prime e più comuni manifestazioni che ci dice che qualcosa non va – spiega la dottoressa Marzia Baldi, responsabile dell’ambulatorio di Dermatologia di Humanitas Gavazzeni – è l’eritema, che altro non è che la prima fase di una scottatura. Per prevenirlo, soprattutto sulle pelli delicate come quelle dei bambini, occorre usare creme con protezione solare alta. Nel caso in cui si sia già sviluppato l’eritema, è bene evitare un’ulteriore esposizione al sole. Tra l’altro esistono indumenti performanti, anti raggi Uva e anti raggi Uvb, perfetti per quando si fa il bagno in mare o in piscina. Nei casi estremi, può essere necessario ricorrere a terapie farmacologiche».

Succede anche di avere a che fare con bolle da ustione, che non sempre sono facili da trattare soprattutto se piene di liquido. «La bolla è un’ustione di secondo grado che evolve in una lesione crostosa e si risolve in 7-10 giorni – spiega la dottoressa Baldi –. Alla comparsa delle bolle, bisogna evitare di esporsi al sole ed è necessario un loro corretto trattamento. Potrebbero comparire febbre e sensazione di indebolimento: in tal caso, bisogna mantenersi bene idratati e chiedere un parere medico se i sintomi non passano spontaneamente entro 24-48 ore».

Le scottature non sono senza conseguenze: con il trascorrere degli anni compaiono le lentiggini solari, manifestazioni cutanee benigne che hanno solo un impatto di natura estetica, mentre le reiterate scottature da cattiva esposizione solare possono evolvere in cheratosi attiniche: possibili lesioni pre-cancerose della pelle. «Mentre il danno acuto, come la scottatura e l’eritema, si sviluppa dopo un’esposizione incauta al sole, il danno cronico è la somma di tanti danni acuti avvenuti nel corso di anni – racconta Marzia Baldi –. Questo interessa soprattutto le parti del corpo più foto-esposte, come le mani, il viso, la nuca e il cuoio capelluto nelle persone con pochi capelli. Le ceratosi attiniche si presentano come lesioni bianche-rosacee con aspetto squamoso, a volte associate a prurito». Il dermatologo valuta la cute e il ricorso a trattamenti locali che il paziente può seguire autonomamente a casa, o a trattamenti medici ambulatoriali «che possono spaziare nei diversi usi della luce: dalla terapia fotodinamica ai laser chirurgici», precisa la dottoressa Baldi.

Ma in fondo, cos’è l’abbronzatura? «Un meccanismo di difesa della nostra pelle – conclude la dermatologa di Humanitas Gavazzeni –, che produce uno strato più scuro in superficie per proteggere meglio le cellule in profondità, quelle più sensibili, il cui danneggiamento potrebbe causare danni al Dna ed essere alla base di formazione di tumori della pelle».

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