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Artrosi e terza età, quando le articolazioni «scricchiolano»

Il dottor Gian Buonaventura Zois, direttore di ortopedia della Casa di Cura San Francesco di Bergamo, spiega cause, sintomi, diagnosi e rimedi di una delle patologie muscolo-scheletriche più diffuse con l’avanzare degli anni

L’artrosi è un po’ come un ladro silenzioso che si insinua nelle nostre articolazioni, soprattutto ginocchio, anca e colonna vertebrale. È la seconda patologia muscolo-scheletrica più diffusa, dopo le malattie cardiovascolari e diventa più frequente con l’avanzare degli anni. La cartilagine, il tessuto che riveste le ossa e le aiuta a muoversi senza attrito, è come una morbida guarnizione. Nell’artrosi, questa guarnizione si deteriora diventando più sottile e ruvida. Le ossa con una ridotta protezione vengono sollecitate maggiormente provocando infiammazione, dolore, rigidità e difficoltà di movimento. A spiegarci cause, sintomi, diagnosi e rimedi è il dottor Gian Buonaventura Zois, direttore dell’unità operativa di ortopedia della Casa di Cura San Francesco di Bergamo.

Da cosa è causata?

«Le cause dell’artrosi possono essere diverse, si parla di artrosi secondaria cioè quando insorge in seguito a patologie quali diabete, gotta, artrite reumatoide, fratture, displasie congenite, oppure primaria quando non si sia in presenza in alcuna delle cause sopra descritte, inoltre può entrare in gioco una componente di ereditarietà, se avete genitori con artrosi esisterà una possibilità in più di svilupparla in futuro».

Quali sono i sintomi?

«Il sintomo più comune dell’artrosi è il dolore, che aumenta con il movimento e il carico. Spesso si avverte anche rigidità articolare, soprattutto al mattino o dopo periodi di immobilità prolungata. Altri sintomi possono essere la difficoltà di movimento e riduzione della flessibilità articolare e la zoppia da fuga, cioè un appoggio ridotto dell’arto colpito nel caso degli arti inferiori».

Come si fa la diagnosi?

«La diagnosi dell’artrosi viene effettuata da un medico specialista, che valuterà la vostra storia clinica e i vostri sintomi. In alcuni casi, possono essere prescritti esami strumentali come radiografie, risonanza magnetica o Tac».

Esiste una cura?

«Purtroppo, l’artrosi è una malattia cronica e non esiste una cura definitiva. Tuttavia, abbiamo diverse terapie che possono aiutare a gestire i sintomi e rallentarne la progressione. In Clinica San Francesco ce ne occupiamo da tempo in varie modalità, nelle fasi iniziali consigliamo un cambiamento dello stile di vita” quindi ridurre il peso in eccesso, intraprendere una attività fisica regolare e che possibilmente eviti traumi o sovraccarichi delle articolazioni: esempi possono essere nuoto, ginnastica in acqua, pedalare in bicicletta, passeggiate purché non si esageri con le distanze e la durata. L’utilizzo di farmaci anti infiammatori può essere utile nelle fasi acute, in ambulatorio vengono eseguite infiltrazioni con acido ialuronico che è un componente della cartilagine articolare e permette di ottenere un effetto lubrificante ed un rapido sollievo dei sintomi».

E la fisioterapia?

«Certamente, la fisioterapia attraverso esercizi, mobilizzazioni articolari, attivazione muscolari e il supporto di alcune terapie fisiche è un valido contributo nella gestione delle fasi iniziali, ma quando l’artrosi è in stato molto avanzato sarà la persona stessa ad indicarci la necessità di intervenire in maniera più decisa perché il disturbo è ormai tale da limitare le attività della vita quotidiana: in questo caso si interviene chirurgicamente con una protesi articolare nel caso di anche, ginocchia e spalle».

La chirurgia permette un buon recupero?

«Si perché i nostri chirurghi si avvalgono della tecnologia robotica che, assistendo la mano dell’operatore, aumenta la precisione del loro operato ed è un’ulteriore garanzia per i nostri assistiti. Il paziente, dopo un periodo iniziale di un paio di settimane nel nostro reparto di riabilitazione, tornerà al proprio domicilio per poi progressivamente riprendere la sua vita quotidiana con un completo recupero funzionale a distanza di circa 5-6 settimane.L’artrosi può essere una malattia invalidante, ma attualmente con un trattamento adeguato è possibile gestirne i sintomi e migliorare decisamente la qualità di vita».

www.cdcsanfrancesco.it

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