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Mercoledì 23 Luglio 2025
Mal di schiena, l’ozonoterapia riduce dolore e infiammazione
Un’alternativa sicura e non invasiva all’intervento chirurgico. Il dottor Richelmi (Habilita): «Benefici già dopo poche sedute»
L’ossigeno-ozono terapia, per quanto sia una metodica già utilizzata da circa 40 anni in Italia, ha avuto il suo grande sviluppo nel momento in cui si è cominciato ad applicarla per il trattamento nelle problematiche discali, in particolare, nelle ernie poichè si è rivelata un’ottima alternativa terapeutica, estremamente conservativa, con un profilo di sicurezza elevatissimo. Inoltre, permette di ridurre la necessità di interventi chirurgici o di terapie più invasive in un grande numero di pazienti.
Ne parliamo con il dottor Tommaso Richelmi, Responsabile dell’unità operativa di ossigeno-ozono terapia nelle sedi lombarde del gruppo Habilita edoperante in Habilita Sport Medicine, il centro medico di riabilitazione ortopedica e sportiva presso il Gewiss Stadium di Bergamo: «L’ossigeno-ozono terapia, più semplicemente detta ozonoterapia viene utilizzata, tramite diverse vie di somministrazione (endovenosa, topica, iniettiva ecc.) per numerosissime patologie. In particolare, per quanto riguarda il mal di schiena è efficace non solo nel trattamento delle ernie discali ma anche per molti casi di lombalgia, dorsalgia e cervicalgia poichè ha un effetto antinfiammatorio, miorilassante e di modulazione delle vie del dolore. Ci sono poi anche effetti sul lungo periodo che vanno a stabilizzare il quadro clinico poiché l’ozono terapia ha una funzione antiedemigena e tende a ridurre il volume della discopatia risolvendo quindi il conflitto disco-radicolare. Il trattamento può essere utilizzato a livello di tutta la colonna vertebrale e, quindi, sia per i problemi cervicali che per problemi dorsali e lombari che sono i più frequenti».
In che modo avviene la somministrazione di ozono?
«L’ozono-terapia nel trattamento delle patologie della colonna vertebrale è una terapia iniettiva ed è estremamente conservativa perché viene effettuata a livello intramuscolare e intradermico. È un trattamento che non richiede una particolare preparazione da parte del paziente: può recarsi non accompagnato alla seduta e può riprendere le sue attività normali subito dopo. Inoltre, non è soggetto a problematiche allergiche e non ha problemi di incompatibilità con altre terapie farmacologiche in atto per cui può essere utilizzata su un gran numero di soggetti. L’ossigeno-ozono terapia si conferma un sistema estremamente sicuro e dalle molteplici possibilità d’impiego».
Di solito dopo quanti trattamenti cominciano a vedersi i benefici legati all’ozono terapia?
«È una domanda a cui è difficile rispondere, dipende molto da qual è l’origine del quadro ed è proprio per questo che è fondamentale rivolgersi a qualcuno che di patologie della colonna ne capisca. Il paziente si presenta con il classico mal di schiena ma ricordiamoci che si tratta di un sintomo le cui cause posso essere centinaia estremamente diverse l’una dall’altra. Ci si può quindi trovare davanti a un quadro prettamente muscolotensivo: in questo caso ci sarà una risposta già nelle ore successive dopo la prima seduta, oppure avere un quadro di origine ad esempio erniaria e quindi ci aspetteremo una risposta iniziale attorno alla quinta o alla sesta seduta: è molto differente da situazione a situazione».
Per iniziare un ciclo di ozono terapia è necessaria una visita?
«Sì, è fondamentale una visita effettuata da un esperto della metodica e di patologia vertebrale per valutare se vi sia indicazione al trattamento. Per un’ernia discale il protocollo standard prevede 10-12 sedute, inizialmente bisettimanali e successivamente settimanali. La variabilità è però notevole e, quindi, va valutata di caso in caso».
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