«Algo màs», store
firmato Lalla Fratus

Un luogo accogliente, come un salotto di casa, ricco di ricordi e di eleganza. Continua l'avventura di Lalla Fratus che sta per spegnere la prima candelina di "Algo màs", vero e proprio concept store che in piazza della Libertà 6 ha dato il via a un nuovo modo di intendere il commercio.

Gli spazi, arredati con raffinatezza, donano ospitalità e racchiudono oggetti e complementi d'arredo preziosi, capi di abbigliamento originali, accessori vintage e introvabili bigiotterie d'epoca. Pezzi che svelano esperienze passate e tante storie da raccontare della padrona di casa: Lalla Fratus, milanese di nascita ma bergamasca di adozione, continua questa avventura organizzando in questa settimane un Natale che saprà offrire ai suoi vecchi e nuovi clienti proposte regalo e di arredamento che abbinano ricercatezza e buon gusto. Il tutto con un occhio al portafogli: "Forse questa crisi di cui parliamo tutti è anche un'occasione per riflettere su un'abitudine negli ultimi tempi troppo consolidata: il consumo spropositato e senza reali necessità. Il commercio massificato ha tolto l'entusiasmo della ricerca,ha reso sterile i rapporti interpersonali -spiega Lalla Fratus -. Anche l'acquisto deve ritornare ad essere ragionato e per questo deve essere mirato, per scegliere tra il bello senza che questo sia sinonimo di eccesso".

"Algo màs" è allora questo: uno spazio arredato con tappeti degli ultimi 30-40 anni, di buon gusto ma dai prezzi contenuti, lampadari art decò, biancheria d'epoca, librerie e vetrinette arricchite da ceramiche antiche, tra manichini moderni vestiti con abiti da sera vintage e preziose collane. Non si tratta quindi di una boutique nuda e cruda, ma di un ambiente variegato, da conoscere, visitare e scoprire, che offre stimoli e solletica la curiosità: "Qui si racconta un progetto che è un pò la storia della mia vita - spiega Lalla Fratus -, si esprime il mio essere collezionista, la mia passione per l'arte e il culto per l'oggetto antico e prezioso".

Oggetti scovati negli angoli più remoti dell'Italia, da tutta Europa e anche dall'America Latina, raccolti in questo spazio dove non c'è fa frenesia del possesso, ma la voglia di raccontarsi attraverso diversi modi di intendere il bello, con il desiderio di ascoltare come questi elementi, che siano essi stoffe, vasi o spille, possano essere vissuti e interpretati da chi li ama. Ci sono oggetti appartenuti alla famiglia di Lalla Fratus, stampe degli anni Trenta, antichi mobili e pezzi dell'art decò che la padrona di casa ama, vetrinette cariche di accessori d'antiquariato per la casa, vasi, servizi di porcellana, oggetti da toilette degli anni Trenta e Cinquanta, capi e accessori vintage ma anche una nuova linea di abbigliamento con marchio "Algo màs" che Lalla Fratus realizza insieme a una azienda di confezioni milanese. Senza dimenticare una collezione selezionata di cappottini in velluto, avvolgenti abiti passepartout, calda maglieria e camicette in seta. Ecco ancora borse di Chanel, Moschino e Fendi degli anni Sessanta e Ottanta, guanti in pelle e cappellini di stoffa degli anni Trenta, foulard di seta degli anni 60-70 di Etrò, Ferragamo, Dior e Hermes, sciarpe in cachemire. Il tutto con una predilezione per l'accessorio, in una continua ricerca del dettaglio: dalle collane di Paco Rabanne alle spille di Courreges degli anni Cinquanta e Sessanta, dalla bigiotteria americana a tutta una collezione animalier, oltre a spilloni in bachelite, bijoux francesi e austriaci. Infine tutta una nuova linea per "vivere" il prossimo Natale: decorazioni di legno e in ceramica di Bolzano, casette dell'Avvento artigianali, monili e piccoli oggetti per scaldare la propria casa in vista delle prossime festività.

Uno spazio che nelle prossime settimane si riempirà e colorerà ancora di nuove proposte, antiche e moderne, che Lalla Fratus, con l'entusiasmo che la distingue, continuerà a scovare e a proporre al suo pubblico. "Algo màs", del resto,significa proprio "qualcosa in più" e in questa boutique, dal sapore familiare, c'è la voglia di raccontare e offrire una relazione emozionale. Per ritornare a fermarsi e appassionarsi all'unicità di un oggetto che ha una storia da raccontare.

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