«+mini», da Spirano fino in Cina
E la piuma non fuoriesce

«Mia moglie, invece di dormire, la notte si mette a pensare ai piumini». Dietelmo Pavoncelli sorride e racconta così la nascita di +Mini, brand di capispalla ideato quattro anni fa da Gabriella Severgnini, prodotto e distribuito dalla Kabi di Spirano.

«Mia moglie, invece di dormire, la notte si mette a pensare ai piumini». Dietelmo Pavoncelli sorride e racconta così la nascita di +Mini, brand di capispalla ideato quattro anni fa da Gabriella Severgnini, prodotto e distribuito dalla Kabi di Spirano: «È mia moglie la mente di questo prodotto - continua il patron dell'azienda -. Lei ha le idee, con uno staff di designer internazionali che si occupano dell'ufficio stile». Venticinque pezzi a stagione, per la prima volta la Kabi ha prodotto anche la collezione estiva con una linea leggera e fresca: «Ma quello che ci contraddistingue non si può raccontare, ma solo toccare: è la qualità della piuma».

Del resto la Kabi faceva giacche a vento nel 1980, capi per conto dei marchi più noti nel panorama sportivo: «Quando Max Mara nel 1984 ideò il "piumino di città", che rivoluzionò il costume dei tempi, fummo noi a realizzarlo». La capacità di lavorazione del capo quindi non manca: «Abbiamo messo a segno una produzione interamente bergamasca e assolutamente garantita, con le piume più pregiate di animali allevati in Europa, sterilizzate e imbiancate in Italia e poi lavorate internamente alla Kabi con una modalità che ne vieta la fuoriuscita». Un marchio, quello di +mini, in ascesa e che nell'ultimo hanno ha visto una crescita della produzione del 30%: «Quest'anno siamo arrivati anche in Cina e i nostri clienti russi hanno già riordinato». Con gli occhi puntati su Corea e Giappone: «Sono i nostri nuovi mercati, dove il made in Italy è l'eccellenza».

Fa. Ti.

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