La mosca al naso
Due artiste tra i fiori

Due donne, due artiste bergamasche. Con un nuovo progetto. Si chiama «La mosca al naso» ed è un temporary che fa rivivere uno spazio antico e dall’atmosfera romantica.

Due donne, due artiste bergamasche. Con un nuovo progetto. Si chiama «La mosca al naso» ed è un temporary che fa rivivere uno spazio antico e dall’atmosfera romantica.

In vicolo Bancalegno 6, a Bergamo, dove da generazioni si tramanda l’arte floreale con Bergamo Flor, Paola Francesca Denti – ideatrice di Clo’eT – e Roberta Spreafico – creatrice del marchio Design.R – si sono unite per allestire quello che ora sarà un’officina di idee, tra gioielli, borse, ovviamente piante, ma anche nuove idee.

Con Roberta si giocherà con le sue borse gioiello, pelle tagliata a vivo e manici in ottone, collane in metallo lavorate all’uncinetto, bracciali realizzati con materiale di recupero. «Abbiamo investito sulle idee e su noi stesse, in una fase sicuramente complicata in cui però bisogna giocare sui progetti, immaginando sogni» spiega Paola che proprio sul sogno e, sulla favola, ha allestito l’ampio spazio: «Porterò pezzi della storia antica giapponese, con i Kokedama e i Marimo”. Nomi che vengono da lontano: palle sospese che fluttuano in aria, originali bonsai, i Kokedama di Paola si chiameranno «B612», dal nome dell’asteroide de «Il Piccolo Principe» di Antoine de Saint-Exupéry. Poetici e originali anche i Marimo che altro non sono vellutate sfere di alghe, tesoro naturale del lago Akan, in Giappone. Con un racconto da svelare: «La leggenda di due innamorati che, ostacolati dalle famiglie, si erano rifugiati sul fondale di questo lago trasformandosi in pianta». Ed è da storie che si dipanano altre storie. «Tra questi muri ne creeremo di nuove, investendo sulla creatività». Perché c’è sempre, ogni giorno, «una mosca al naso»: in questo caso, invece di farci indispettire, ci rende più curiosi, raccontando suggestioni.

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