Treviglio: appartamento e box
confiscati dall’Antimafia ai Cristodaro

Un appartamento e un box in via Pontirolo a Treviglio, ceduti il 27 dicembre del 2006 a una presunta prestanome che era riuscita a ottenere un mutuo di 165 mila euro per dare una parvenza di regolarità all’operazione. Conti correnti aperti presso filiali del Credito Bergamasco da una galassia di società sempre riconducibili agli stessi «dominus».

Sono alcuni dei beni - frutto, secondo l’accusa, di attività illecite - confiscati in provincia di Bergamo ai fratelli commercialisti Rocco e Domenico Cristodaro, ritenuti i contabili di Cinzia Mangano, la figlia dello «stalliere di Arcore», Vittorio Mangano, condannata in secondo grado a 6 anni e 4 mesi di carcere.

Il piccolo impero (già sottoposto a sequestro) composto da case, terreni, autorimesse sparse tra la provincia di Cremona, Milano e Bergamo, per un valore complessivo di 6 milioni e mezzo di euro, in seguito alla confisca entra quindi tra le proprietà dello Stato, che incasserà i canoni d’affitto o potrà disporne per altri usi.

Dal dispositivo del provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di prevenzione di Milano su richiesta del capo della Dda Ilda Boccassini e del pm Alessandra Dolci, emerge quindi che il denaro dei commercialisti, considerati «ottimi clienti» dagli istituti di credito, veniva reinvestito anche nella Bergamasca.

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