«Bruxelles, il Covid come uno tsunami
Il cuore a Bergamo e ai miei affetti»
«Coi miei genitori mi trasferii a Lucerna, dove rimasi fino alle elementari. Si pensa sempre, quando si parte per trasferirsi a vivere e lavorare all’estero, che si tratti di qualche anno e che presto si tornerà nel proprio Paese, ma quasi mai poi va così. I miei genitori, infatti, sono rientrati a Clusone solo al termine del mio percorso universitario. Io, invece, ho potuto tornare prima di loro. Infatti, tutto il mio percorso di studi l’ho svolto in Italia: dalle elementari all’università. Sempre a Bergamo». L’estero però Silvana ha continuato a viverlo anche in quegli anni. «Durante l’estate, infatti, tornavo sempre a Lucerna, dove c’erano anche mio fratello Marco e mia sorella Elvira. Poi, mi sono laureata in Lingue e letterature straniere nel 1980 all’Università di Bergamo e il mio percorso professionale è iniziato subito, come docente di lingua francese prima a Bergamo e poi a Rovetta. Avevo però sempre dentro di me questa curiosità del mondo migratorio. Tra i miei alunni avevo anche i figli degli emigrati rientrati nel proprio Paese d’origine».

Silvana Scandella
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