Celiachia e protesi hi-tech, i nuovi Lea: da 1.702 a 2.108 prestazioni garantite

SANITÀ . Dal governo via libera al rinnovato tariffario dei Livelli essenziali di assistenza: stanziati 402 milioni. Dal 1° gennaio 2024 per l’attività specialistica ambulatoriale e dal 1° aprile 2024 per quella protesica.

Dalla diagnosi e il monitoraggio della celiachia all’agopuntura oncologica, fino alle protesi hi-tech e alle microcamere ingeribili per l’esplorazione dell’intestino. Si ampliano le prestazioni garantite (gratuitamente o con ticket) dal Sistema sanitario nazionale, con un alto tasso di tecnologia e innovazione. Il governo ha dato il via libera al decreto tariffe (ferme da fine Anni Novanta), che rende applicabili i nuovi Lea, la cui ultima versione risale al 2017. Dopo sei anni di stallo, dunque, la svolta per i Livelli essenziali di assistenza che il Ssn è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket). Con un budget di 402 milioni di euro a livello nazionale, il ventaglio si allarga da 1.702 a 2.108 servizi erogati, prevedendo due step per l’entrata in vigore dei nuovi tariffari: dal 1° gennaio 2024 quello per l’assistenza specialistica ambulatoriale e dal 1° aprile 2024 quello dell’assistenza protesica.

Salto tecnologico

Un passaggio atteso e ad alto contenuto tecnologico, con l’introduzione di moderne procedure diagnostiche e terapeutiche, che tengono conto dei passi avanti fatti dalla ricerca. Come conferma Giuseppe Matozzo, direttore sociosanitario di Ats Bergamo, l’agenzia di tutela della salute che ha il compito di verificare la corretta applicazione dei Lea sul territorio, la cui erogazione spetta invece alle Asst. «Si aggiornano i nomenclatori, aggiungendo nuove voci – spiega –, includendo prestazioni tecnologicamente avanzate e altamente innovative, eliminando invece quelle divenute nel tempo obsolete. Si parla di una serie di prestazioni diagnostiche che, a fine Anni Novanta, erano solo sperimentali o che si potevano ottenere solo con il ricovero ordinario, mentre ora possono essere erogate in ambito ambulatoriale». I Lea riguardano ad esempio diverse branchie dell’assistenza specialistica ambulatoriale, la genetica (con la definizione di un elenco di patologie per le quali è necessaria l’indagine genetica), la riabilitazione (rieducazione motoria con assistenza robotizzata), la procreazione medicalmente assistita (per un’erogazione omogenea sul territorio nazionale) e l’assistenza protesica.

La celiachia e gli altri campi

Come già sancito dai Lea del 2017 (ma mai appunto entrati in vigore) la celiachia è stata annoverata non più tra le malattie rare bensì tra quelle croniche invalidanti, perché i dati epidemiologici di prevalenza della malattia hanno superato il limite stabilito dall’Europa per le malattie rare (5 casi per 10mila abitanti). Si stabilisce quindi «che vengano mantenute in esenzione tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale comprese nei Lea, utili nel monitoraggio della patologia e nella prevenzione delle complicanze». Come per tutte le malattie croniche, è sufficiente la certificazione di malattia rilasciata da uno specialista del Ssn per ottenere l’esenzione. Per quanto riguarda la concessione di alimenti per celiachi non ci sono invece cambiamenti, viene mantenuta la disciplina in essere. Tra gli elementi di novità nell’attività diagnostica, anche l’introduzione, tra le prestazioni garantite, dell’enteroscopia con microcamera ingeribile per i casi di difficile esplorazione dell’intestino. Un altro campo fortemente interessato è quello dell’assistenza protesica. Vengono inclusi gli ausili informatici e di comunicazione, come i comunicatori oculari e le tastiere per persone con gravissima disabilità, apparecchi acustici a tecnologia digitale, arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.

Tempi e risorse

Il governo dovrà ripartire le risorse (402 milioni di euro, «con la possibilità di incrementarli di ulteriori 200 milioni di euro, arricchendo ancora le voci dei Lea», non esclude il ministro della Salute Orazio Schillaci) a livello regionale. «Saranno poi le Regioni a trasferire i fondi alle Ats, che dovranno a loro volta stipulare i nuovi contratti con gli erogatori pubblici e privati dei Lea, tenendo conto appunto delle nuove prestazioni inserite e dei tempi, a partire dal 1° gennaio 2024», precisa Matozzo. Le Asst sono in attesa che il quadro si definisca meglio e delle linee guida della Regione. «Si tratta di un provvedimento atteso che troverà attuazione tra gennaio e aprile 2024. Nel frattempo le Regioni devono aggiornare i propri tariffari», commenta il direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest Peter Assembergs. E in una nota aziendale la Asst Bergamo Est fa sapere che «il provvedimento aggiorna le tariffe delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica e valorizza quelle di nuovo inserimento. Un passo avanti in linea con i mutamenti e le integrazioni importanti del nostro Sistema sanitario, sulla base di linee guida a cui conformarci». Intanto il ministro Schillaci parla di «tante opportunità nuove e per tutti. Sbloccare i Lea è un segnale fortissimo che va nella direzione di sbloccare le disuguaglianze. Il rendere davvero fruibili le nuove prestazioni è il punto cruciale sui cui vigilare».

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