«Commossi per l’affetto, vogliamo dare un segno»
Cimeli di Rottoli all’asta per mandare a ko il virus

Trofei, immagini, attrezzi del mestiere: la famiglia mette a disposizione della lotta al virus i «pezzi forti» della carriera del più grande pugile bergamasco. «Commossi per l’affetto, vogliamo dare un segnale»

All’ asta i cimeli di Angelo Rottoli per contribuire ad alleviare l’ emergenza coronavirus. La bontà d’ animo dell’ «Alì» orobico, messo al tappeto dal Covid-19 nella notte tra sabato e domenica, è la stessa dei suoi cari. Che ora, infatti, lanciano l’ idea.

Perché il pugile di Ponte San Pietro custodiva gelosamente, in una bacheca e nella sua stanza, veri pezzi di storia di una carriera che l’ ha reso il boxeur orobico più forte di sempre. Dai trofei alle immagini fino agli «attrezzi del mestiere», un vero e proprio excursus tutto da scoprire che ora potrà rivedere le stelle. Facendo leva sulla passione e sulla generosità di tutti coloro che hanno amato e continueranno ad amare Rottoli, stavolta spinti da una duplice finalità ossia quella di diventare una tesserina nel mosaico della solidarietà. «Ci ha commosso l’ affetto che ci ha avvolto in questi giorni cosi tremendi - spiega la sorella Anna - anche perché negli ultimi tempi era stato un po’ dimenticato. Quello che conta è tenere vivo il ricordo di Angelo e così abbiamo pensato, nel nostro piccolo, di provare a dare un minimo segnale a chi ne ha bisogno. Lui ha fatto emozionare una generazione con le sue imprese e ora vorremmo, in questo modo, garantire dei fondi da mettere a disposizione per le necessità dettate dalla contingenza».

Questa è la forza di una grande famiglia, pur ancora dilaniata dal dolore provocato dalla perdita non solo dell’ asso del ring, ma anche da quelle del fratello Giuseppe - per tutti Bepi, l’ avversario di tante memorabili partite a dama - e dell’ adorata mamma Ester che si narra «avesse tenuto ancora in pancia il suo Angelo», tanto era forte ed indissolubile il legame con questa donna che l’ ha sempre protetto, con le unghie e con i denti.

Una nobiltà di valori e intenti nel crogiolo di una semplicità rimasta oltremodo intatta pur di fronte a un dramma di tale portata. Tuttavia, seppur piegati dalle circostanze, i Rottoli non si sono spezzati e mantengono il pensiero sempre fisso su chi attualmente ha la necessità di trovare qualcosa di simile al proverbiale gancio in mezzo al cielo. Quel raggio di sole che per Angelo corrispondeva proprio alla mamma.

Da qui la volontà di gettare il «sasso nello stagno», una tenerissima forma di ringraziamento ma anche di lasciare un segno altrettanto tangibile per Bergamo e la sua gente. Perché ciò che non si metterà mai all’ angolo sarà il cuore dei bergamaschi.

Come quello di Angelo, come quello dei suoi affetti più stretti.

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