Dpcm nel comune più piccolo della provincia
«Blello, in 75 blindati in 2 km quadrati»

Blello come se fosse Roma o Milano. Un microcosmo di 75 anime, soprattutto anziani, in due chilometri quadrati, come se fosse una grande città.

«A Natale, Santo Stefano e Capodanno i miei concittadini si sentiranno un po’ agli arresti domiciliari. C’è chi ha familiari a Berbenno e chi a Brembilla, Ma non potranno uscire dal paese per incontrarli». Il sindaco di Blello invita al buon senso. L’ultimo Dpcm del governo vieterà nei giorni festivi lo spostamento tra Comuni. Norma che varrà per Roma come per il più piccolo Comune della nostra provincia. Blello non ha negozi, farmacia o bar. Case sparse, la chiesa e il cimitero più a monte, la strada provinciale in basso.

Quella che collega le famiglie al resto del mondo. Ma nelle festività, proprio quando i legami diventano più forti, non potranno spostarsi. «Mentre chi abita nella grandi città avrà libertà di movimento per chilometri e chilometri - dice ancora il primo cittadino che abita a Rota Imagna - da noi la gente dovrà starsene in paese. Evidentemente a Roma non hanno ben chiara la geografia dell’Italia, che è composta soprattutto da piccoli Comuni montani come il nostro». E forse in questi giorni proprio gli abitanti di Blello si rammaricano della mancata fusione con il vicino comune di Val Brembilla, fusione che doveva avvenire una decina di anni fa. Ma poi si fece dietrofront. Ora l’ipotesi di aggregazione è tornata in auge.

Ma l’ipotesi più plausibile è che si vada con Berbenno, paese della Valle Imagna su cui i Blellesi gravitano per buona parte dei servizi. Per arrivarci (la strada burocratica sarà comunque lunga) bisogna però risolvere alcune questioni di confini ancora in essere. Ovvero Blello non «tocca» Berbenno, quindi per la fusione dovrebbe chiedere innanzitutto la cessione da Val Brembilla di un piccolo pezzo di terra. Sondaggi, referendum, passaggi in Regione. Insomma, la possibilità di ampliare il Comune appare lontana nel tempo. E così, nelle festività, Blello si troverà a fare i conti entro i suoi stretti confini. «Trattare tutti i Comuni allo stesso modo non ha senso - continua Mazzucotelli -. Forse valeva la pena demandare a Regioni o Province questa regolamentazione. O, come qualcuno ha proposto, lasciare quanto meno libertà di movimento nelle valli, per uniformità: in Valle Imagna o in Valle Brembana.

Vero che è difficile calare nel concreto le regole, ma forse bastava un po’ di buon senso». E questa è anche l’opinione del presidente Anci Lombardia Mauro Guerra: «Una cosa è non poter uscire da Milano o Roma, tutt’ altra cosa è non potersi spostare tra Comuni di qualche centinaia di abitanti». Che poi - diciamo la verità - chi avrebbe il coraggio di multare pesantemente un blellese che, a Natale, si sposterà, nonostante i divieti, a Berbenno per trovare la mamma magari rimasta a casa sola?

© RIPRODUZIONE RISERVATA