Era in vacanza a Formentera
La vicesindaca (infermiera) salva turista

Ha visto una donna sentirsi male per strada e l’ha soccorsa e salvata. È successo a Formentera e a praticare il massaggio cardiaco sulla signora che aveva avuto un malore è la vicesindaca di Paratico, con un passato di infermiera.

Era sul balcone, pronta e già in bikini per andarsene in spiaggia. A Formentera, l’isola delle Baleari che la vicesindaca di Paratico – provincia di Brescia, ma diocesi di Bergamo – ha scelto per qualche giorno di vacanza, con la zia Dalida.

Ma in spiaggia, martedì, Silvia Marzoli, 33 anni, non c’è andata. Mentre era affacciata sul balcone del suo appartamento di Es Pujols, la vicesindaca – con un passato da infermiera nella Terapia intensiva degli Spedali Civili di Brescia – ha assistito ad una scena che l’ha fatta precipitare in strada. Per fortuna. Una passante, con ogni probabilità una turista sulla cinquantina, esce da un supermercato, perde i sensi e cade a terra. Marzoli si fionda fuori di casa e inizia a praticarle il massaggio cardiaco. Lì, davanti al supermercato, in mezzo alla strada.

«Mi sono resa conto subito, già da quando ero sul balcone, che la situazione era grave. Ma quando mi sono avvicinata ho visto che dalle orecchie la signora perdeva sangue, ed era in arresto cardiaco, incosciente. Ho iniziato a farle il massaggio cardiaco, anche se non avevo molte speranze. Ma l’adrenalina mi ha portato a continuare a massaggiarla per minuti. Non saprei nemmeno dire per quanti». Quel che è certo è che quei minuti trascorsi dalla vicesindaca con le ginocchia sull’asfalto sono stati decisivi per la turista: «Ho gridato a tutti i passanti perchè chiamassero i soccorsi mentre iniziavo a farle il massaggio cardiaco. E piano piano la signora si è ripresa: il polso ha iniziato a battere e la sua mano destra cercava di allontanare le mie. In quel momento ho capito che ce l’avevo fatta».

Un’emozione, per la vicesindaca: emozione a cui, anche dopo tanti anni trascorsi in Terapia intensiva, non ci si abitua. «Ero sfinita e in lacrime. Ma felicissima che la signora fosse viva». Silvia Marzoli sa poco nulla di quella turista salvata in mezzo alla strada. Si è trovata a soccorrerla da sola, senza che nessuno le desse indicazioni. «Credo fosse italiana, perchè mentre le praticavo il massaggio cardiaco le si è avvicinato un uomo che la chiamava per nome, Savina mi pare. Dopo qualche minuto si è fatta avanti anche una ragazza che mi ha detto essere un’infermiera: mi ha aiutato tenendole sollevata la testa. Quando l’ambulanza è arrivata le sue condizioni ormai erano in netto miglioramento, la saturazione buona. Credo l’abbiano trasportata con l’elicottero all’ospedale di Ibiza, ma non so altro. So solo che martedì mattina si è salvata».

Nonostante la vicesindaca di Paratico non lavori più come infermiera da tre anni (oggi è dipendente di una multinazionale che si occupa, fra le altre cose, di digitalizzazione dei servizi sanitari), nel pieno dell’epidemia da coronavirus è tornata a dare manforte agli ex colleghi della terapia intensiva degli Spedali Civili di Brescia: nei weekend di marzo e aprile, infatti, Silvia ha scelto di tornare a fare l’infermiera a Brescia, in uno degli ospedali lombardi divenuti trincea nella lotta al coronavirus.n 

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