Giovanni, nove mesi di battaglia
«Ci resterà il suo grande cuore»

Moretti, 43enne, di Stezzano, si era ammalato in vacanza lo scorso settembre. Se n’è andato domenica lasciando i genitori e tre sorelle.

«Vogliamo onorare la sua forza, il suo aver sempre lottato e la sua voglia di vivere fino alla fine». Roberta, Terry ed Enza sono le sorelle di Giovanni Moretti, deceduto domenica 21 giugno all’età di 43 anni, dopo aver lottato per 9 mesi contro una malattia. E proprio per questa sua forza d’animo ci tengono a ricordare il fratello nel momento più difficile: «Era una persona buonissima - dicono -, molto legata alla famiglia, di poche parole ma con il cuore grande. Se avevi bisogno di qualcosa lui c’era sempre».

Giovanni a settembre dell’anno scorso si trovava al mare in Sardegna, a Cagliari, dove era andato per raggiungere alcuni suoi amici. Era lì da due settimane quando il giorno prima di partire si è ammalato. Da quel momento è iniziato un lungo e difficile percorso per combattere la malattia che l’ha visto ricoverato prima all’ospedale Businco di Cagliari, poi alla fine di novembre in una clinica di riabilitazione sempre a Cagliari. In seguito, però, si è nuovamente aggravato e il 10 dicembre è stato trasportato all’Ospedale Borgo Roma di Verona, dove purtroppo è deceduto.

«Ci teniamo a ringraziare - sottolineano le sorelle - tutti gli amici e le persone che ci sono state vicine e ci hanno aiutato in questo periodo. La cosa bella è che siamo sempre riuscite a stargli accanto, fino all’ultimo, e questo ha un valore inestimabile. Un grazie va anche a tutti gli operatori sanitari per la loro umanità: lui aveva proprio conquistato tutti, coinvolgendoli emotivamente». Giovanni da una quindicina d’anni era impiegato in una centrale idroelettrica, l’Italgen Spa di Vaprio d’Adda, dove svolgeva la mansione di tecnico. Precedentemente aveva lavorato come falegname e meccanico: aveva anche frequentato una scuola professionale per meccanici.

Ha sempre abitato a Stezzano, in via Monfalcone 14, insieme ai suoi genitori Angelo (83 anni) e Gabriella (78 anni). Oltre ai genitori e alle sorelle, lascia nel dolore due nipoti: Giada (33 anni) figlia di Roberta e Anna (21 anni) figlia di Terry e moltissimi amici. Era una persona molto attiva e con tante passioni, Giovanni: sportivo ma anche amante dei viaggi e della cultura. «È stato donatore Avis - raccontano le tre sorelle - e delegato sindacale nella sua azienda. Poi era un amante degli sport: bicicletta, tiro al piattello, rafting, go-kart, motocicletta e automobili. Inoltre amava molto viaggiare, leggere e ascoltare musica». Ed era anche un grande amante degli animali. Proprio per sottolineare questo suo amore le sorelle raccontano un episodio. «Lo scorso settembre, quando era al mare in Sardegna, passando in auto con i suoi amici aveva trovato un cane legato in una zona isolata e l’aveva salvato, portandolo in canile a Cagliari. Aveva voluto chiamarlo Arturo ed era sempre rimasto in contatto con i responsabili del canile: il suo desiderio era portarlo a casa quando sarebbe guarito». La salma di Giovanni ora si trova all’ospedale Borgo Roma di Verona e verrà trasportata nella parrocchiale di Stezzano giovedì mattina quando alle 11 verrà celebrato il suo funerale.

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