Gli 800 bambini di Sciesopoli
Cittadini onorari di Selvino

Il conferimento del Consiglio comunale anche a Liliana Segre. Il sindaco Diego Bertocchi: «Il nostro paese sia il borgo della pace tra le culture».

Selvino nel mondo, ancora una volta grazie a Sciesopoli. Nel consiglio comunale da remoto di lunedì è stata conferita la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre e a tutti gli ex bambini di Selvino di Sciesopoli, una decisione presa all’unanimità dagli amministratori selvinesi alla vigilia della Giornata della memoria in programma oggi.

Oltre alla cittadinanza onoraria sono state nominate Ambasciatrici della memoria Maria Falcone, Aurora Cantini (di Selvino), Chiara De Battista, Delilah Gutman e Patrizia Ottolenghi, personalità che si sono impegnate per tramandare la memoria di Sciesopoli.

Sciesopoli, nata come casa colonica nel 1933, ospitò più di 800 bambini, moltissimi orfani, reduci dai campi di concentramento nel secondo dopoguerra e fu diretta da Moshe Zeiri, un soldato della Brigata ebraica, insieme a sua moglie Yehudit e con l’aiuto dei suoi collaboratori, trasformando la colonia in una struttura accogliente.

La notizia è stata appresa da tutto il mondo ebraico con gioia e si tratta di qualcosa di storico: come ha confermato il presidente del Museo selvinese inaugurato nell’autunno del 2019 dedicato alla memoria di Sciesopoli Alessandro De Lisi, «mai è stata data una cittadinanza a un numero così grande di persone legate a una comunità ebraica: la benemerenza è infatti andata ai più di 800 bambini di Sciesopoli e da regolamento anche ai loro discendenti, dato che andrà così a superare il numero stesso degli abitanti selvinesi, attestatosi a 1.988 alla fine del 2020».

La ricerca dei bambini di allora

«Selvino è la capitale italiana della memoria, viva e inestinguibile – spiega De Lisi –. Sciesopoli ebraica è la dimostrazione straordinaria della comunità culturale, con la cultura si mangia e si sopravvive, si è liberi e pronti a costruire il futuro. I bambini profughi sopravvissuti alla Shoah qui vissero due volte, trovando nel teatro, nella musica e nel lavoro gli strumenti per una nuova lingua comune. Liliana Segre e gli oltre ottocento bambini ebrei di allora, donne e uomini che hanno materialmente fatto Israele, sono i nuovi cittadini di Selvino, ma sono soprattutto lo sprone per il riscatto democratico, di libertà e di pace cui tutti dobbiamo aspirare. Adesso facciamo una rete tra musei ebraici italiani ed europei, sottolineando così il calore della cultura immateriale ebraica per l’Italia democratica e antifascista: il presidente Mattarella iscriva Selvino nella riconoscenza della Repubblica, quale comunità patrimonio immateriale della Nazione».

Da subito il direttore De Lisi si metterà al lavoro per scovare attraverso le Ambasciate di Israele in Italia e d’Italia in Israele i bambini di allora e i loro discendenti sparsi in tutto il globo: naturalmente sarà invitata la senatrice Liliana Segre per accettare la cittadinanza onoraria di Selvino, in quanto bambina tra loro bambini, profuga e sopravvissuta.

«Questa amministrazione sottolinea con forza e con assoluta adesione morale e politica la condanna per le ideologie tiranniche nazifasciste –si legge nella nota redatta dalla giunta selvinese guidata dal sindaco Diego Bertocchi –. Vogliamo candidare Selvino quale borgo della fiducia e del dialogo per la pace tra le culture religiose, in primis casa per tutte le figlie e i figli di Israele. Questo atto sottolinea la vocazione all’accoglienza della nostra comunità».

La cerimonia con Liliana Segre

La speranza è quella di tornare alla normalità per celebrare nel modo migliore la «Schindler’s List della Valle Seriana», i figli di Sciesopoli ormai sparsi in tutto il mondo, una generazione che diede il via alla costruzione della nuova identità israeliana. Naturalmente la festa si farà e amministrazione e direttore del museo puntano a poter ricordare quello che è stato in presenza con la senatrice.

«In Israele tutti conoscono la Valle Seriana e la studiano a scuola. Selvino accoglierà Liliana Segre nel modo migliore – conclude De Lisi –. Gli regaleremo un giocattolo realizzato da Claudia Barone, una farfalla che vola sopra i fili spinati: il prossimo passo sarà un accordo con lo Yad Vashem di Gerusalemme, il più grande tra quelli dedicati alla Shoah».

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