I giovani di Brembate: siamo rumorosi
ma fateci tornare alla normalità

Chiedono di poter vivere ciò che la pandemia ha tolto loro. Gli adolescenti di Brembate si sono affidati a un volantino per reclamare il diritto allo svago che è venuto meno durante i mesi di lockdown. Una presa di posizione che fa seguito alle polemiche sugli schiamazzi, anche notturni, segnalati in varie zone del paese da alcuni residenti.

«Abbiamo rispettato ogni restrizione, ma ora che tutti respiriamo un po’ di normalità chiediamo comprensione – hanno scritto gli adolescenti –. Siamo in tanti e rumorosi, ma forse è più bello il suono delle nostre voci di quello delle sirene delle ambulanze. Ci troviamo nei parchi a giocare a calcio o a carte, qualcuno ci ospita nel proprio giardino per una merenda e ascoltiamo la musica. Sicuramente facciamo casino, ma siamo in tanti. Mente giochiamo a calcio scappa qualche parola forte, ma questo non fa di noi dei cattivi ragazzi».

Così, in risposta alle polemiche sui social delle ultime settimane, chiedono «pazienza»: «Si tratta di un mese – continuano –. Poi il silenzio tombale tornerà e forse qualcuno di voi rimpiangerà le nostre voci. Il Covid ci ha privati di una parte fondamentale della nostra vita. A voi adulti cosa ha tolto? La quotidianità del cartellino, a qualcuno già in pensione il rito del caffè al bar o la passeggiata ai supermercati. A noi ha tolto tutto: scuola, compagni, abbracci con gli amici, farfalle nello stomaco per la prima cotta d’amore. Fateci vivere ciò che la pandemia ci ha tolto››.

Un appello che ha però diviso i brembatesi. Se da un lato c’è chi si schiera apertamente con gli adolescenti chiedendo di lasciare vivere loro la giovinezza in modo spensierato e invitando ad abbassare i toni e chiudere la querelle, sull’altro fronte altrettanti accusano gli stessi ragazzi di maleducazione («non esiste lockdown che possa giustificare un impeto di maleducazione nemmeno se per compensazione; privarsi della buona educazione è sempre una scelta e chiederne pure il permesso è assurdo») ed egoismo.

«Anche a noi adulti il Covid ha tolto tanto – si legge nei commenti in risposta al volantino pubblicato anche su facebook -. Ai più anziani ha tolto la possibilità di vedere figli e nipoti; a molti lavoratori ha tolto lavoro o stipendio; ha tolto vite, parenti, genitori, amici››. E sebbene tutti concordino sul «diritto dei ragazzi di divertirsi», si ricorda che non deve venire meno nemmeno quello «di riposare di anziani, lavoratori e bimbi piccoli».n 

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