Matrimonio ai tempi del coronavirus
Due coppie di amici, senza baci e invitati

L’una ha fatto da testimone all’altra. Niente contatti e invitati. Le emozioni rimaste sotto la mascherina: «Per festeggiare aspetteremo».

Due coppie di amici così unite da sposarsi lo stesso giorno. Potrebbe sembrare la trama di uno di quei film romantici che regalano un po’ di leggerezza, invece è la realtà. Una realtà che, soprattutto in questo momento così complicato a causa dell’emergenza coronavirus, regala comunque un po’ di leggerezza a tutti.

È quanto successo nella giornata di giovedì tra San Giovanni Bianco e Zogno, dove le due coppie sono state sposate dai rispettivi sindaci. I primi a convolare a nozze, alle 10 del mattino, sono stati Fulvia Quarteroni, 47 anni, e Angelo Francesco Milesi, 50 anni, entrambi residenti a San Giovanni Bianco.

«L’anno scorso – racconta Fulvia –, con i nostri amici, avevamo deciso di sposarci lo stesso giorno e di festeggiare poi tutti insieme. Siamo riusciti almeno a sposarci lo stesso giorno e poi quando si potrà festeggeremo sicuramente insieme».

Entrambi i matrimoni sono stati celebrati in Comune, alla presenza dei rispettivi sindaci e dei soli testimoni di nozze (tra l’altro, tranne uno su quattro, erano gli sposi stessi). «Si è svolto tutto rispettando le norme di sicurezza dettate dall’emergenza – spiega Marco Milesi, sindaco di San Giovanni Bianco – e anche se è stato riservato, è stato comunque un bel matrimonio. E soprattutto è un segnale positivo che si può dare alla comunità. Un segnale di guardare al futuro in un modo costruttivo e positivo, in cui piano piano ritroveremo i gesti a noi più cari». «È stato strano, ma bello ed emozionante – conclude Fulvia –. Anche se noi quattro poi, tolto mio marito, lavoriamo in ospedale, e in questo periodo siamo abituati a questa anormalità da guanti e mascherine». Fulvia Quarteroni, infatti, lavora come infermiera all’ospedale di San Giovanni Bianco, mentre Wilma Vecchi, 55 anni, e Gianbattista Busi, che proprio ieri ha compiuto 57 anni, sposatisi alle 16,30 a Zogno, lavorano rispettivamente come ostetrica all’ospedale Papa Giovanni e anestesista all’ospedale di San Giovanni Bianco. «Nonostante il coronavirus – racconta Wilma – siamo riusciti a sposarci nello stesso giorno di Fulvia e Angelo. Abbiamo tutti spinto per fare questi matrimoni ora, perché abbiamo passato dei giorni tragici negli ospedali e ci sembrava potesse essere un segno di speranza. È vero che è stato un po’ strano, soprattutto perché non ci poteva essere il minimo contatto e non c’è stato il classico bacio finale, ma il sindaco è stato davvero molto carino nelle parole che ha detto ed è stato un momento intimo».

Una giornata e due matrimoni che, come detto, hanno regalato leggerezza a tutti e che lasciano spazio, in questa emergenza, alla speranza del futuro. «È stato un matrimonio particolare – spiega Selina Fedi, sindaco Zogno –, ma che voleva prendersi quella normalità che ormai ci manca tanto e di cui si sente l’esigenza. È stato molto sentito anche da parte mia. Li ho visti felici e contenti della scelta presa e pur non conoscendoli personalmente ho capito che si trattava di una loro necessità dopo il dramma vissuto nei reparti. La gioia che unisce oggi questa coppia è essere una piccola luce di amore e di speranza in questo momento di criticità ed emergenza».

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