Morto in ospedale il 48enne
soccorso dopo il tuffo nell’Adda

Mohamed Amid Allah, 48 anni, si era immerso domenica nel tratto tra Groppello e Cassano, dove era arrivato con alcuni amici e la moglie. Trasportato in condizioni disperate in ospedale, è spirato ieri mattina.

Ha lottato al confine tra la vita e la morte fino a ieri mattina, lunedì 24 agosto, ma Mohammed Abid Allah, 48 enne, marocchino residente a Calusco d’Adda, non ce l’ha fatta. Fatale il tuffo nell’Adda nel primo pomeriggio di domenica, quando si è immerso in compagnia di quattro amici nel tratto del fiume che lambisce l’isolotto tra Groppello d’Adda e Cassano, a sud di Fara Gera d’Adda. I conoscenti che stavano nuotando con lui hanno lanciato l’allarme, quando non hanno più visto il suo corpo riemergere in superficie. Tempestivo l’arrivo sul posto dei sommozzatori di Treviglio, che hanno individuato e riportato l’uomo a riva, dove è stato rianimato, intubato e trasferito in gravi condizioni con l’elisoccorso del 118 all’ospedale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo. Il personale sanitario è riuscito a ripristinare in un primo momento i parametri vitali dell’uomo, che è rimasto sott’acqua per quasi 20 minuti. Nella mattina di ieri le sue condizioni si sono però aggravate e per il marocchino è sopraggiunta la morte.

Abid Allah era partito domenica mattina alla volta di Fara da via Monte Grappa a Calusco, alle porte della località Luprita, dove viveva dal 2014, anno del suo arrivo in Italia. Insieme a lui c’erano la moglie, con cui è sposato dal 2014, e altre quattro coppie di connazionali che abitano nella Bergamasca. Una volta consumato il pranzo, le donne sono rimaste sedute sul prato, mentre gli uomini si sono tuffati nell’Adda per rinfrescarsi ed è in quel momento che Mohammed viene trascinato sott’acqua dalle correnti del fiume. A un amico che era con lui è andata meglio: si è trovato in difficoltà proprio accanto al 48enne, ma si è salvato ed è tornato a riva senza ulteriori problemi. Nella zona, frequentata nei weekend da chi vuole prendere il sole o rinfrescarsi nell’Adda, è vietata la balneazione per via delle incognite che la superficie dell’acqua, apparentemente calma, nasconde. Proprio il giorno prima, cento metri più a valle del luogo in cui Abid Allah è stato recuperato, ha perso la vita un 52enne colto da malore. La notizia della morte di Mohammed ha scosso profondamente gli inquilini della palazzina in cui abitava, dove risiedono altre otto famiglie native del Marocco, tutte molto legate tra loro. Alcuni parenti dell’uomo hanno viaggiato da Roma e da altre zone d’Italia fino a Calusco d’Adda per manifestare la loro vicinanza alla moglie e agli amici di sempre. La coppia, che si è sposata in Italia, non ha avuto figli.

La famiglia e i conoscenti lo vogliono ricordare per la sua bontà, che manifestava come marito premuroso nei confronti della moglie e come persona affidabile verso gli amici. I vicini di casa raccontano di una persona timida, che parlava poco ma che, quando non lavorava, amava passare il tempo in compagnia, e che si faceva volere bene per la sua educazione e la sua pacatezza. Negli ultimi sei anni, il 48enne ha lavorato in alcune cooperative della zona e ha trovato posto come operaio, ma a partire dal lockdown non ha più esercitato alcuna mansione e nelle ultime settimane era in cerca di lavoro. Abid Allah era originario di Fez, antica città imperiale del Marocco e importante centro universitario, dove vi farà ritorno giovedì sera. La sua salma sarà infatti trasportata in aereo nella città natale in cui, venerdì, sarà dato l’ultimo saluto al 48enne, con una cerimonia religiosa islamica.

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