«Occhio al posto di blocco...»
Tre nei guai per gruppo WhatsApp

Ne facevano parte 240 persone: i tre gestori del gruppo denunciati per interruzione di pubblico servizio, ma rischiano il favoreggiamento.

WhatsApp? Utilissimo, ma rischioso quando diventauna piattaforma ideale per condividere con un gruppo di contatti segnalazioni su posti di blocco e pattuglie di carabinieri, vigili o poliziotti. Un’idea che rischia di costare cara a tre trentenni di Vestone, nel Bresciano, gestori del gruppo e scoperti dai carabinieri. Potrebbero essere condannati per interruzione di pubblico servizio, ma ad altri potrebbe andare anche peggio e ritrovarsi con un’accusa di favoreggiamento per reati ben più gravi.

Chi faceva parte del gruppo segnalava agli altri la posizione di un posto di blocco. In tempo reale gli altri 240 smartphone collegati segnalavano il «pericolo» e i loro proprietari erano avvisati.

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