«QR code anche ai minori»
Ryanair lascia a terra 30 persone

Caos giovedì 23 luglio prima del volo Orio-Atene: al gate arriva la polizia. «Informazioni discordanti con il sito greco».

Una trentina di passeggeri non si sono potuti imbarcare sul volo diretto ad Atene ieri mattina (giovedì 23 luglio) a Orio, perché Ryanair ha ritenuto irregolare il codice a barre «QR» che alcuni di loro avevano cumulativo per genitori e minorenni, sostenendo che anche i bambini i e comunque tutti i passeggeri al di sotto dei 18 anni dovessero avere un loro specifico codice, che la Grecia richiede quale obbligatorio (pena una multa di 500 euro a testa) per l’accesso sul territorio nazionale in questo periodo di ripartenza post Covid

«Avevo compilato il form online – spiega Saul Stucchi, un passeggero brianzolo rimasto a terra ieri mattina –, richiedendo e ottenendo un codice per mia moglie e uno cumulativo per me e mio figlio. Ma al gate l’addetta di Ryanair non lo ha accettato, benché sul sito greco fosse specificato in maniera chiara che i minorenni non devono avere un loro singolo codice e dunque noi eravamo in regola». Niente da fare, però, per la famiglia e tante altre, tra cui tra l’altro anche alcuni cittadini greci, una coppia milanese con due figli e altri che invece non avevano proprio chiesto il codice 24 ore prima della partenza». Al gate si è creata un po’ di confusione, tanto che è dovuta intervenire la polizia.

Alcuni passeggeri hanno contattato consolato e ambasciata, ma la compagnia irlandese è stata irremovibile e, nel timore – hanno spiegato – di dover poi reimbarcare e riportare in Italia i passeggeri eventualmente non accettati dalla Grecia, hanno optato per far partire il volo per Atene senza di loro (il codice QR è infatti richiesto dallo Stato e non dalla compagnia). I passeggeri rimasti a terra hanno poi contattato Enav e si sono riservati di denunciare l’accaduto alle associazioni di tutela dei consumatori, anche per aver un rimborso del biglietto perso.

Nel pomeriggio è poi stato chiarito – ha fatto sapere Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Orio al Serio – che per i minorenni sono validi i codici cumulativi: dunque i bambini possono avere lo stesso codice di uno dei genitori.

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