Ricoveri in Bergamasca: +98 a febbraio
Contagi, Valgoglio da oggi in zona rossa

Cresce la pressione ospedaliera nella Bergamasca: dai 185 pazienti Covid ricoverati negli ospedali il 1° febbraio ai 283 di sabato 27. Al «Papa Giovanni» il primo paziente con la variante brasiliana. Caso Valgoglio, Fontana ha firmato l’ordinanza: il piccolo paese seriano è in fascia rossa da oggi alle 18 fino al 7 marzo. Il sindaco Bosatelli: lo screening sulla popolazione sarà a carico della Regione.

Cresce la pressione ospedaliera nella Bergamasca: sono 98 i ricoverati Covid in più in un solo mese. Il 1° febbraio erano infatti 185 i pazienti Covid ricoverati negli ospedali bergamaschi, di cui 25 in Terapia intensiva. Ieri, sabato 27 febbraio, si contavano invece 283 degenti, di cui 36 in Rianimazione. Un’impennata di contagi a febbraio e, subito dopo, di ricoveri. Quasi un assioma, che anche nella Bergamasca si è tradotto nelle ultime settimane in una pressione costante sulle strutture ospedaliere, riflesso più o meno diretto degli oltre 4 mila contagiati in più registrati in un mese nel territorio orobico, lì dove la recrudescenza della seconda ondata della pandemia aveva fatto sentire i suoi effetti nel mese di novembre con 408 ricoverati in più, passando dai 281 degenti del 1° novembre (di cui 20 in Terapia intensiva) ai 689 del 30 novembre (80 in Rianimazione). Poi la discesa, favorita anche dalle restrizioni sul territorio regionale e le sfumature tra i colori rosso e arancione. A dicembre infatti si sono registrati 397 ricoverati in meno tra Bergamo e provincia, un calo che si è ridotto a gennaio, ma pur sempre un saldo negativo di 52 pazienti ricoverati. Il picco di ricoveri invece si era registrato nella seconda metà di novembre con gli 806 ospedalizzati nella Bergamasca (713 ordinari e 96 in area critica).

L’escalation non aveva trovato impreparati i plessi ospedalieri del territorio, pronti a riprogrammare necessariamente qualche attività e ad ampliare la platea dei posti letto disponibili con la riconversione di alcuni reparti. Bergamo, in sostanza, è rimasta ai margini per lunghi tratti della seconda ondata del Covid, escluso appunto novembre. A dicembre il picco di ricoverati è stato riscontrato il giorno 2 (669 degenti, di cui 74 in area critica), poi un calo costante fino ai 266 pazienti complessivi di fine anno. A gennaio si è registrato un dato stabile superiore alle 200 unità, per poi calare negli ultimi giorni del mese fino a 187 pazienti, scesi ulteriormente a 185 il primo di febbraio.

Ma con febbraio, appunto, il trend è cambiato, con una risalita in corrispondenza di metà mese: un incremento progressivo di ricoverati, legato anche al proliferare delle varianti e alla maggiore capacità diffusiva del virus, con un effetto domino negli ospedali bergamaschi e richieste di supporto dai territori più colpiti, in particolare il Bresciano. Ora il quadro va attentamente monitorato. Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, fa il punto: «Solo oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo avuto 6 accessi in Pronto soccorso con sintomatologia Covid e 4 ricoverati nei reparti ordinari. Abbiamo 40 degenti nei reparti ordinari e 27 in Terapia intensiva. La pressione si avverte, ma siamo pronti. Nei giorni scorsi abbiamo accolto pazienti dal Bresciano. Abbiamo incrementato i letti. Per le Terapie intensive siamo già oltre il secondo livello con 27 pazienti, arriveremo se necessario al terzo livello richiesto da Regione e quindi a 32 posti in Rianimazione (sempre se necessario) nel giro di 24 ore».

Poi una precisazione: «Un paziente ricoverato in Malattie infettive dal 20 febbraio è risultato positivo alla variante brasiliana, sono arrivati poco fa gli esiti dall’ospedale Sacco di Milano. È il primo caso di questa tipologia al Papa Giovanni, un dato da monitorare». Sulla rimodulazione degli spazi, Pezzoli sottolinea: «Da lunedì (domani per chi legge, ndr) occuperemo 22 posti letto ordinari nella Pneumologia, facendoli diventare 22 posti Covid. Ci sarà un cambio di piano e i pazienti della Pneumologia verranno trasferiti in Gastroenterologia e Medicina. Lo avevamo fatto anche nelle ondate precedenti. Per il momento l’attività ordinaria non cambia, è stato già subito un rallentamento per varie patologie in precedenza. Certo, se dovesse aumentare la necessità di posti letto in Terapia intensiva, dovremo ridurre l’attività di sala operatoria, spostando gli anestesisti verso i pazienti Covid. Lunedì (domani, ndr) faremo il punto con Unità di crisi dell’ospedale».

VALGOGLIO, ZONA ROSSA DALLE 18 DI DOMENICA 28 FEBBRAIO
Intanto sul fronte dei contagi in provincia, si registra la decisione della Regione Lombardia di inserire il comune di Valgoglio in zona rossa. Come anticipato ieri, la decisione per il piccolo paese seriano di 586 abitanti è stata presa dopo un confronto tra il sindaco la Regione e le autorità sanitarie. Una decisione a fronte di un quadro di contagi preoccupante arrivato a quota 36 casi. Venerdì il provvedimento di chiusura delle scuole materna «Papa Giovanni XXIII» ed elementare «F.lli Calvi» di Valgoglio era stato solo ipotizzato e annunciato. Da ieri è diventato operativo con l’ordinanza del sindaco Angelo Bosatelli che è stata trasmessa sia al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Gromo, Antonino Porfidia, sia al prefetto, Enrico Ricci. Tra i casi di contagio anche quelli di due sorelline frequentanti rispettivamente la scuola materna e la scuola elementare. Naturalmente Bosatelli, prima di prendere il drastico provvedimento si è confrontato sia con l’Ats che con la Dirigenza scolastica. Dopo la chiusura delle due scuole si provvederà immediatamente alla sanificazione di tutti i locali scolastici, mentre tutti gli alunni resteranno in isolamento e saranno poi tamponati.

Ma con il passare delle ore si è compreso che il provvedimento non sarebbe bastato per interrompere il flusso dei contagi. Nel pomeriggio si è svolto altro incontro da remoto tra Bosatelli, Ats e Ambito di Clusone. «Durante l’incontro – comunica il sindaco di Valgoglio – sono state prese importanti decisioni. La prima quella che Ats chiedesse alla Regione, vista la gravità della situazione, di decretare che Valgoglio diventi zona rossa». Una richiesta che è stata accolta. «Nella tarda serata - continua il sindaco - mi ha telefonato il presidente Attilio Fontana, dicendomi che stava per essere firmato il decreto per considerare Valgoglio, già da domenica 28 febbraio, zona rossa, con tutte le restrizioni che il fatto comporta. Anche il prefetto di Bergamo mi ha informato del fatto e gentilmente si è messo a disposizione nel caso avessimo bisogno del servizio di sorveglianza sul territorio delle forze dell’ordine».

La zona rossa entrerà in vigore oggi, domenica 28 febbraio, a partire dalle 18. Sempre domenica, verso le 9,15 nella palestra di Valgoglio gli operatori di Ats provvederanno ad effettuare tamponi a sette alunni di Valgoglio che frequentano le elementari a Gromo, a 15 alunni che frequentano le medie, sempre a Gromo, e a 32 studenti delle superiori. In base ai risultati dei tamponi potranno stabilirsi altri provvedimenti. Bosatelli ha raccomandato nuovamente a tutti i cittadini la massima prudenza, disponendo anche che, agli Uffici comunali, si potrà accedere previa telefonata e solo per motivi urgenti. Ma resta la necessità di avere un quadro dettagliato dello stato di salute dei residenti. «La nostra intenzione era quella di effettuare, a nostre spese, uno screening massivo di tutta la nostra cittadinanza - afferma Bosatelli – questo per verificare la positività, o meno, di tutti, e comprendere la reale situazione sanitaria in cui versa Valgoglio. Fontana mi ha assicurato che questo screening sarà a carico della Regione, che faciliterà anche la vaccinazione della nostra popolazione».

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