Rubato il tricolore di nonna Anna
«Dono del suo Ernesto, restituitela»

Glielo regalò quando erano fidanzati. Il furto nella mattinata di sabato 25 aprile ad Alzano. Appello per ritrovare la bandiera. «Oggi un ricordo del marito scomparso».

Doveva essere un giorno di festa. Un giorno in cui si mette da parte il magone per questi mesi impastati di virus e di passione, qui ad Alzano in particolare. Il giorno in cui si ricorda la Liberazione e per farlo al meglio, ogni anno da almeno cinquant’anni, Anna Gritti di prima mattina toglie dal cassetto l’enorme bandiera tricolore, annoda i tre laccetti che la tengono distesa sulla ringhiera del suo orto e la lascia sventolare per l’intera giornata.

A sera la ritira e l’espone di nuovo il 1° maggio. La vedono tutti, passando su via Verdi, la strada provinciale.

Sabato 25 aprile però è stata vista da chi avrebbe dovuto tirare dritto. perchè in quel Tricolore, quel qualcuno ha visto un pezzo di stoffa, niente più. E l’ha rubato. «Hai visto la bandiera del nonno?» ha chiesto tutta orgogliosa la mattina la signora Anna alla nipote Jessica. «No, io non l’avevo vista e così la nonna - spiega la giovane - è andata immediatamente fuori casa a controllare. E ha pianto».

Ha pianto per tre ore, senza parole, delusa dal gesto stupido di chi le ha rubato un pezzo del suo cuore. «Quella bandiera le era stata regalata da mio nonno quando ancora erano fidanzati, e lo sono stati soltanto 15 giorni, quindi sarà stato il suo primo regalo, penso - spiega Jessica Magri Zonca -. Lei la teneva come l’oracolo, l’ha sempre esposta per il 25 aprile e il 1° maggio, un bandierone di più di due metri che lei legava sulla ringhiera dell’orto».

Lo facevano insieme, ogni anno: Anna che oggi ha 79 anni e il marito Ernesto Castelletti, una vita a lavorare come muratore, anche in Libia e all’estero dove la moglie lo ha sempre seguito, e per passione scultore - suo il monumento ai bambini mai nati al cimitero di Bergamo -, che oggi non c’è più. «È morto due anni fa ed è facile immaginare il significato enorme che quella bandiera possa oggi avere per mia nonna: non si può sostituire - prosegue Jessica - . Sono molto arrabbiata perchè hanno rovinato, oltre a un ricordo importante per mia nonna, una giornata a cui teneva molto. Il 25 Aprile è una delle poche feste che piaceva a tutti e due».

La delusione di Anna, rispecchiata nelle parole della nipote, è diventata uno sfogo sui social, dove molti hanno espresso la loro solidarietà, offrendosi anche di regalare la propria bandiera all’anziana signora. «Sono rimasta stupita dalla solidarietà di molti, soprattutto giovani che si sono offerti di prendere un’altra bandiera, ma la nonna non ha voluto: quella rubata era proprio la bandiera del nonno Ernesto»: insostituibile.

Non resta quindi che sperare in un ripensamento: «Spero che chi ha fatto questo gesto ce la riporti, pensando al valore affettivo che ha». L’indirizzo lo conosce. Fin troppo bene.

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