San Michele, il ponte riapre con le scuole
«La vittoria di tutti col duro lavoro»

La soddisfazione di Gentile (ad Rfi): «Una grande sfida con il territorio, davvero grazie». Restano ferme le auto quando passano i treni.

«La riapertura del Ponte San Michele, a due anni esatti dalla sua chiusura, è frutto di un impegno costante e il risultato di un duro lavoro da parte di tutte le istituzioni e gli attori coinvolti. Ci siamo dati da fare sin da subito, consapevoli delle difficoltà e lavorando in sinergia con il ministero, i sindaci e gli enti locali». Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi, è stato di parola: aveva promesso la riapertura del ponte per l’inizio delle scuole e lunedì 14 settembre i treni torneranno a sferragliare sul San Michele. Il ponte torna così transitabile da tutti i mezzi, sempre con le limitazioni pre chiusura.

Da Rfi (Rete ferroviaria italiana) infatti è arrivato il «no» alla possibilità sul ponte San Michele fra Calusco e Paderno auto e moto possano passare contemporaneamente ai treni. Ogni volta, quindi, un convoglio lascerà la stazione di Paderno o Calusco, su entrambe le sponde del San Michele scatterà il rosso del semaforo che bloccherà il traffico veicolare per 5 minuti.

«È stata sicuramente una grande sfida che abbiamo affrontato e vinto tutti insieme, dando nuova vita a questo capolavoro ingegneristico che auguro possa presto essere annoverato patrimonio Unesco» spiega Gentile.

«Collegamento fondamentale»

Lunedì 14 non ci sarà nessuna inaugurazione né cerimonia: in tarda mattinata è in programma un sopralluogo sul ponte di Gentile, insieme all’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Terzi e ai sindaci con in testa Michele Pellegrini (Calusco) e Gianpaolo Torchio (Paderno d’Adda): «A tutti loro va il nostro ringraziamento per aver permesso nei tempi previsti la riattivazione in sicurezza di un collegamento ferroviario, fondamentale per unire questi territori».

Gentile rimarca un aspetto di questa vicenda: «È stato fatto un ottimo lavoro di squadra. Noi, come Rfi, lo abbiamo concretamente reso possibile senza mai far mancare il nostro impegno, lavorando giorno e notte, 24 ore su 24, ultimando nei tempi previsti il complesso piano di interventi da attuare che hanno interessato sia l’impalcato stradale sia il ponte ferroviario, con la sostituzione di una parte dei componenti metallici, il miglioramento statico delle gallerie, la sabbiatura e la verniciatura del ponte. Tutto questo nonostante l’emergenza sanitaria del Covid».

E nonostante qualche incomprensione iniziale tra le parti, in un contesto comunque difficile e preoccupante sia dal punto di vista economico che sociale: gente costretta a fare chilometri in più per raggiungere il posto di lavoro, attività commerciali (e non) sull’orlo del fallimento. Poi le parti hanno trovato un modus operandi condiviso, ci si è confrontati con scadenze precise e rispettate, e questo ha sicuramente aiutato il dialogo e facilitato il conseguimento di un obiettivo comune: la riapertura del ponte senza se e senza ma.

«Commissariamento decisivo»

Ma l’ad di Rfi dà aggiunge anche un altro dettaglio alla vicenda: «Il commissariamento dell’opera ha senz’altro snellito e accelerato l’iter delle autorizzazioni». Una strada che potrebbe rivelarsi decisiva anche in altre situazioni aperte sul territorio.

«Ora il cantiere resterà operativo ancora qualche mese al fine di completare le attività residuali». L’ipotesi di massima è quello di rimanere in zona ancora per i prossimi sei mesi, così da completare i lavori di verniciatura e rifiniture varie, senza però precludere l’operatività di una struttura che si è rivelata fondamentale per il territorio.

E le lancette tornano indietro di due anni: «Purtroppo la chiusura del ponte si era resa necessaria a causa di urgenti e improcrastinabili interventi di manutenzione straordinaria, decisi dopo che i risultati delle verifiche strutturali effettuate periodicamente sull’opera avevano evidenziato una riduzione dei margini di sicurezza. È dispiaciuto privare il territorio così a lungo di un’infrastruttura strategica per la mobilità». Ma dal punto di vista di Rfi non c’erano alternative: un intervento pesante sul ponte era già stato preventivato, come dimostrano i 21 milioni di euro (1,5 della Regione) già disponibili per l’intervento. In prima battuta si era pensato di riconsegnare il San Michele ad inizio 2021, ma la ridefinizione delle varie fasi del cantiere e una presenza costante ha portato a chiudere il grosso per la riapertura dell’anno scolastico.

«Per quanto riguarda il futuro, confermo la nostra piena disponibilità allo sviluppo della progettazione anche del ponte stradale» conclude Gentile. Ma servirà tempo: «Ovviamente gli input saranno definiti dalla Regione e dagli altri enti competenti in materia di viabilità stradale e assetto del territorio. I tempi sono legati allo sviluppo del progetto e all’iter autorizzativo che coinvolge diversi soggetti. Siamo solo nelle fasi preliminari di confronto sulle ipotesi di tracciato, impossibile per ora fare previsioni esatte».

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