Telepass, multa da 200mila euro
per le modifica dell’opzione Premium

La società: canone invariato dal 1996, il procedimento riguarda solo un determinato servizio.

Multa di 200 mila euro a Telepass per aver raddoppiato il canone di un servizio senza aver chiesto consenso preventivo ai consumatori. Lo ha deciso l’Antitrust, che ha comunque tenuto conto del fatto che l’azienda è corsa ai ripari offrendo un rimedio: a partire dal prossimo dicembre, infatti, Telepass attuerà un meccanismo di «opt-in», tale da permettere una scelta consapevole dei consumatori sull’attivazione del nuovo servizio. E sempre Telepass spiega che in realtà il costo del servizio «base»’ è fermo sin dal 1996, anno di introduzione del servizio e che «il procedimento riguarda esclusivamente la proposta, motivata dalla richiesta della clientela stessa, di servizi aggiuntivi di soccorso meccanico fuori autostrada legati al cosiddetto pacchetto «Premium». Viceversa «il canone del Servizio Telepass è sempre rimasto invariato dalla sua introduzione nel 1996».

Nel mirino dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, le modifiche al servizio Opzione Premium: nel novembre 2015, la società controllata da Autostrade per l’Italia ha infatti deciso di unificare, a partire dal gennaio 2016, i servizi Opzione Premium e Opzione Premium extra (servizi accessori al pagamento elettronico del pedaggio), offrendo così soltanto il nuovo servizio Premium. Di fatto coloro che erano già clienti di Opzione Premium (che prevedeva il servizio di assistenza solo in autostrada) si sono trovati con un nuovo servizio (il soccorso sull’intera viabilità stradale), ad un canone raddoppiato (da 0,78 euro a 1,50 euro mensili), senza che venisse loro richiesto preventivamente il consenso.

Per l’Autorità però, la comunicazione di una proposta di modifica unilaterale del contratto, «non è risultata rispettosa dei canoni di diligenza esigibili da un operatore come Telepass» ed è stata «in grado di condizionare indebitamente le scelte economiche dei consumatori». Inoltre, per i contratti sottoscritti dal 13 giugno 2014, l’Antitrust ha individuato un’altra violazione: l’obbligo per i professionisti di ottenere un consenso espresso e consapevole dai consumatori prima di fornire loro un nuovo servizio quando questo comporti un pagamento supplementare. Ma ora Telepass si impegna a «ripristinare il vecchio servizio (che prevedeva il soccorso soltanto in autostrada) alle stesse condizioni precedenti, come soluzione di default in mancanza di riscontro esplicito da parte dei clienti».

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