Testa, ex patron degli Spiazzi di Gromo
A 86anni aiuta il Burundi a rialzarsi

A 86 anni l’ex patron degli Spiazzi segue i lavori agricoli in Africa. Tra gli obiettivi, costruire una scuola. Spedito un container di attrezzature.

Donarsi agli altri rigenera il cuore» lo sa bene Angelo Testa, patron dello sci agli Spiazzi di Gromo in pensione (ora la stazione è seguita dal figlio Alessandro), 86 anni, da un anno impegnato in un grande progetto, con il cuore e la testa in Africa, in un villaggio del Burundi. Qui in questi giorni è in arrivo un container partito da Clusone, stipato di attrezzature, macchinari e veicoli, che contribuiranno ad aiutare la popolazione di un villaggio di circa 9.000 abitanti a lavorare con le proprie mani e la propria testa la terra.

Un progetto che vuole aiutare nel concreto la popolazione locale a migliorare la propria alimentazione, attraverso la coltivazione di alimenti altamente nutrienti, ma anche la qualità di vita e a concretizzare il sogno di costruire una scuola per i 1.200 bambini del villaggio.

Un obiettivo, quest’ultimo, che da ieri sembra sempre più vicino. «Abbiamo ricevuto conferma che il governo darà il terreno gratuito per la costruzione della scuola», ci ha rivelato Angelo Testa non appena ha ricevuto il messaggio dai suoi contatti del Burundi, nel pomeriggio di ieri.

Le origini

L’incontro che ha dato il via a questa bellissima iniziativa che dalla Valle Seriana raggiunge il cuore dell’Africa, risale alla primavera del 2019 quando Angelo Testa ha incontrato Valence, un giovane del Burundi laureato in Agraria, durante il meeting «Villaggio per la terra» – organizzato a Villa Borghese a Roma da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari di cui sua figlia Antonia, medico, è co-responsabile a Roma. «Mi chiese di aiutarlo a capire dove stessero sbagliando – ricorda Testa che da allora è in contatto quotidiano con il Burundi grazie a videochiamate e messaggi – spiegandomi che la maggior parte dei loro bambini muore prima dei 3 anni e che gli anziani raramente superano la soglia dei 60». Una richiesta di aiuto a cui Testa non ha saputo dire di no: così ha deciso di partire. Con Valence ha raggiunto il villaggio che si trova nella zona del Lago Cyohoha (Kigozi). Un viaggio non certo semplice per un 86enne. «Sono partito contro il parere dei miei familiari – ha detto Testa -, ho scoperto un territorio con tante potenzialità, ma di grande arretratezza dove la gente muore di fame. Ho conosciuto persone con le quali sono in continuo contatto. Abbiamo iniziato ad insegnare loro come lavorare la terra, portando l’acqua dal lago ai campi coltivabili. Anche grazie alle tante donazioni della gente e delle aziende del nostro territorio che hanno veramente un grande cuore e che ringrazio. Sono davvero molto soddisfatto e contento di quanto stiamo facendo».

Dopo le prime cipolle, sono arrivati pomodori, peperoni, melanzane, verze e soprattutto la moringa, una pianta dall’alto contenuto proteico. E Testa segue tutti i lavori a distanza. «In accordo con loro abbiamo deciso di partire dal miglioramento dell’alimentazione e di pensare poi ad altre cose come insegnare loro a cucire, e poi la scuola».

E Angelo Testa ha aiutato anche a realizzare il primo negozio dove i giovani coinvolti nel progetto, circa una trentina, possono vendere i prodotti del loro raccolto. Poi ha spiegato loro anche come costruire una stufa per migliorare la salubrità delle loro case. Nel container che in questi giorni raggiungerà il villaggio, dopo essere partito da Clusone e salpato da Genova il 7 novembre, Testa è riuscito a spedire tantissime cose, raccolte anche grazie a donazioni: una jeep, un trattore, un aratro, un piccolo escavatore, un paio di motorini, una pompa per l’acqua con relative tubazioni e una decina di bici. Strumenti che saranno utilizzati per proseguire con i progetti e i tanti sogni che Testa ha condiviso con la popolazione.

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