Turismo 2021 e voglia di viaggi
Come regolarsi negli imprevisti

Dopo la fase più acuta della pandemia, crescerà in tutti il desiderio di fare ferie e vacanze. Attenzione a possibili annullamenti. Ecco cosa sapere.

La filiera del turismo, tra le più colpite dalle restrizioni messe in campo per arginare l’emergenza sanitaria, nelle previsioni (e speranze) degli operatori sarà anche tra quelle che potrebbero ripartire più velocemente una volta terminata (o quanto meno messa sotto controllo) la pandemia.

La smania di ripartire
Gli italiani, portafogli permettendo, non vedono l’ora di tornare a viaggiare, per recuperare i mesi di sosta obbligata oltre a cercare di far calare lo stress accumulato in oltre un anno molto complicato per tutti, tra dolore, quarantene, lockdown, crisi sanitaria ed economica, paure per il futuro.
Il desiderio di fare le valigie anche solo per pochi giorni si scontra però contro molti interrogativi sul come e dove ci si potrà spostare, tenuto conto, tra l’altro, che l’estate scorsa molti focolai si sono registrati proprio al rientro dalle vacanze.

«Ci siamo lasciati alle spalle un anno nel quale, chi ha cercato un minimo di evasione nel viaggiare anche solo per pochi giorni, si è imbattuto in una serie di incognite e contrattempi senza fine - sottolinea Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo, associazione della Cisl a difesa dei consumatori e dell’ambiente -. Prima le penali, poi il voucher Covid (al posto del rimborso), per molti l’esaurimento delle ferie, poi ancora le restrizioni al rientro dalle vacanze, i tamponi e i regolamenti di quarantena in continua evoluzione. Oggi - prosegue Busi - molti sognano l’arrivo di una “nuova” estate nella quale si possa, adottando le precauzioni consigliate dagli esperti sanitari, tornare a viaggiare senza i troppi problemi riscontrati lo scorso anno».

Le prenotazioni anticipate
Sono già molti quelli che pregustano l’idea di fare le valigie. «Sin dai primi mesi dell’anno - osserva Mina Busi - di norma chi tende a prenotare in anticipo i propri viaggi si mette a caccia di occasioni, a maggior ragione quest’anno, nel quale bene o male tutti siamo stati colpiti nel portafoglio. Ma nell’incertezza attuale è bene essere prudenti, considerando le esperienze dell’anno precedente: anche se non si può certamente prevedere tutto, è importante tutelarsi quanto più possibile». Vediamo gli argomenti principali su cui è bene avere le idee molto chiare.

«Per quanto concerne i viaggi e le condizioni di cancellazione - spiega Mina Busi, che oltre a presiedere Adiconsum Bergamo, siede nel consiglio della Camera di Commercio di largo Belotti - ci si potrebbe trovare in una situazione in cui dover annullare il proprio viaggio con breve preavviso (per cassa integrazione, quarantena, ferie esaurite e altro). È bene informarsi in anticipo cercando offerte che consentano la cancellazione o la modifica di prenotazione gratuita a breve termine. Se si stipula un’assicurazione di viaggio, leggere attentamente i casi di recesso coperti ed esclusi dalla polizza, accertandosi e verificando in anticipo se sono assicurati anche i motivi di annullamento legati al coronavirus».

Copertura con causali corrette
Conviene che sia coperta anche la potenziale perdita di lavoro - spiega Busi -. Evitare invece le assicurazioni sanitarie che pagano solo in caso di pericolo di vita (definita “malattia grave” in alcune polizze) o di ricovero in ospedale».

Chi fosse impossibilitato a partire per espresso provvedimento dell’autorità (ad esempio: per quarantena, perché positivo al Coronavirus o perché sussiste un divieto di viaggio per la destinazione) ha diritto a ricevere il rimborso in denaro in virtù della disciplina civilistica sull’impossibilità sopravvenuta (articolo 1463 del Codice Civile) e, relativamente al trasporto aereo, dell’articolo 945 del Codice della Navigazione, rubricato «Impedimento del passeggero». Occorre porre molta attenzione però, perché ciò vale se alla prenotazione è applicabile la legge italiana. Chi prenota il proprio hotel all’estero, non può fare affidamento sul fatto che la situazione giuridica sia la stessa». In merito invece a tampone e il vaccino, «è importante sapere - osserva Mina Busi - che le disposizioni d’ingresso del Paese di vacanza o del fornitore di servizi di viaggio potrebbero richiedere il risultato negativo al test Covid-19 o un certificato di vaccinazione prima della partenza. Senza tali requisiti/adempimenti i viaggiatori potrebbero dover pagare penali di recesso previste dal contratto. È opportuno controllare i requisiti di ingresso della destinazione di vacanza solo da fonti ufficiali, come il sito del Ministero degli Affari Esteri: wwww.viaggiaresicuri.it».

L’incognita rimborsi
Infine, l’incubo dei temi, ovvero i rimborsi. «Se la compagnia non effettua il viaggio - conclude Mina Busi - deve rimborsare il prezzo entro i termini previsti dalla legge: sette giorni (Regolamento sui diritti dei passeggeri aerei) o 14 giorni (direttiva sui pacchetti turistici). Nella realtà, però, i consumatori devono spesso attendere diversi mesi prima di ricevere un rimborso. Chi ha pagato con carta di credito ha un vantaggio: in molti casi, può riavere i propri soldi attraverso una procedura di chargeback, ovvero lo storno del pagamento da parte della società emittente la carta».

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