Vaccinazioni, aperto anche il centro di Zogno: una cartuccia in più contro il virus

Nel Palazzetto dello sport di via Camanghè lunedì sono stati vaccinati circa 145 anziani dai 75 ai 79 anni, per lo più cittadini che abitano nei paesi della Valle Brembana da Mezzoldo sino a Sedrina, Valbrembilla e Blello.

La panoramica dei centri vaccinali in provincia a partire da lunedì 12 aprile si è arricchita dell’hub di Zogno, nel Palazzetto dello sport di via Camanghè. Qui sono stati vaccinati circa 145 anziani dai 75 ai 79 anni, per lo più cittadini che abitano nei paesi della Valle Brembana da Mezzoldo sino a Sedrina, Valbrembilla e Blello. Lunedì mattina alle 7,30 il sindaco Selina Odette Fedi con l’assessore ai servizi sociali Claudio Sonzogni alle 7,30 hanno aperto la palestra nella quale sono entrati l’equipe medica dell’Asst Giovanni XXIII e i volontari della Protezione civile del paese. Verso le 8 sono arrivati i primi anziani, che hanno dovuto attendere qualche minuto, ma già alle 8,15 è stata chiamata la prima persona per essere vaccinata. Uno dei primi a ricevere il vaccino è stato un’anziano di Valleve, paesino distante una quarantina di chilometri da Zogno. L’hub è stata aperta sino sino alle 20 praticamente 12 ore filate di vaccinazioni, hanno funzionato tre linee vaccinando tutti quelli che erano prenotati.

«Ritengo una scelta importante quella dell’Ats Bergamo e Asst Giovanni XXIII di ubicare un hub per la campagna di vaccinazione massiva anti Covid-19 a Zogno una città importante per la Valle Brembana. - dichiara il sindaco Selina Fedi- La struttura è stato arredata dal personale dell’Asst, noi ci siamo mobilitati per mettere a disposizione i volontari che saranno impegnati su 2 turni sino alla chiusura della campagna di vaccinazione 12 ore al giorno per collaborare con l’equipe medica».

«L’amministrazione comunale, ma credo ma anche i nostri cittadini sono orgogliosi di contribuire a sconfiggere questo virus che ci ha creato lutti, dolori e problemi» aggiunge il vice sindaco Giuliano Ghisalberti.

Gli assessori Claudio Sonzogni, Giampaolo Pesenti e il consigliere Stefano Chiesa delegato alla Protezione civile si sono messi a disposizione dei tecnici dell’Asst per risolvere problemi relativi alla preparazione dell’hub e hanno organizzato i servizi dei volontari. Sono i volontari della Protezione civile comunale e dell’Aib della comunità Valle Brembana, alpini e associazione Auser.

Servirà ancora qualche giorno, poi con l’arrivo di più vaccini e l’apertura di nuove linee di somministrazione, si procederà finalmente a pieno regime anche al Palasettembre di Chiuduno. Ieri intanto il primo test sulle prenotazioni con il portale di Poste Italiane è scivolato via senza patemi: era anche il primo giorno per gli anziani tra i 75 e i 79 anni. Archiviata domenica sera la fase riservata agli over 80 (ma chi non ha aderito, può ancora farlo, tramite il sistema di Poste), ieri si è dunque aperta una nuova pagina, con le prime 687 vaccinazioni, soprattutto di AstraZeneca e Pfizer, per i nati dal 1942 al 1946. Altre 700 dosi saranno somministrate oggi, cui se ne aggiungeranno alcune decine di vulnerabili, che in questi giorni l’Asst Bergamo Est sta contattando telefonicamente.

Al Pala settembre 22 linee

Resta il fatto che la struttura a Chiuduno è sottoutilizzata: «Considerando anche le seconde dosi – spiega Adriana Alborghetti, responsabile della campagna di vaccinazione dell’Asst Bergamo Est – possiamo arrivare tranquillamente a circa tremila somministrazioni al giorno». Al Palasettembre sono state allestite infatti 22 linee di vaccinazione (ieri ne erano attive soltanto sei), ma per attivarle tutte servirà innanzitutto che arrivino più vaccini e ciò è previsto già nei prossimi giorni.

Nel frattempo è possibile fare un primo bilancio sulle somministrazioni effettuate finora all’hub di Chiuduno: i disguidi causati dal portale regionale di Aria nei mesi scorsi hanno fatto arrivare al Palasettembre 7.722 persone (il dato è aggiornato all’8 aprile) residenti fuori dai Comuni di competenza dell’Asst Bergamo Est; di queste 3.984 sono ultraottantenni, mentre 1.888 sono arrivate addirittura da altre province, soprattutto dal Bresciano, ma anche dalla provincia di Milano. Disponibile anche il dato degli ultraottantenni vaccinati fino alla scorsa settimana da tutti i centri dell’azienda ospedaliera: sono stati 16.576 (ovviamente il numero comprende anche i non residenti). Al centro vaccinale allestito a Rogno invece sono state vaccinate 137 persone nella fascia d’età 75-79 anni.

Nonostante l’attivazione ufficiale risalga al 15 marzo scorso, il vero e proprio battesimo del fuoco per il Cus di Dalmine è stato innegabilmente ieri. Da un giorno all’altro infatti il Centro Universitario Sportivo di via Verdi ha più che raddoppiato sia il numero delle linee vaccinali attivate sia la quantità di somministrazioni fatte. Oltre ad un aumento non indifferente dell’orario di apertura, non più dalle 8 alle 16 ma dalle 8 alle 20. Si è passati infatti dai 6 box attivi alle 14 linee di ieri, e da una media di 300 vaccini fatti al giorno a circa 800. Siamo ancora lontani dalla capacità massima dell’hub, che potrebbe arrivare a più di 4000 vaccinazioni giornaliere nel momento di attivazione di tutte e 44 le postazioni (quantità di vaccini permettendo) ma sicuramente i numeri cominciano a diventare importanti. Questo anche grazie alla collaborazione tra Asst Bergamo Ovest, gestore del Centro, e i privati. Ieri infatti è stato il primo giorno di attività sia per il personale sanitario di Habilita, con la presa in carico di 3 linee, che di Humanitas Gavazzeni e Castelli.

Professionisti e competenze

Nel dettaglio Humanitas a Dalmine gestirà quotidianamente 8 linee in grado di vaccinare 550 persone al giorno, con 100 tra infermieri e medici impieganti nelle prossime settimane: «Siamo contenti di continuare a fare rete con la sanità del territorio – afferma Massimo Castoldi, Direttore Sanitario di Humanitas Gavazzeni e Castelli - mettendo a disposizione i nostri professionisti e la nostra competenza. È fondamentale che la campagna vaccinale sia più rapida possibile per mettere in sicurezza tutti, a partire dalle persone più anziane e fragili».

Presente poi per la prima volta anche il personale Ana per l’affiancamento nell’attivazione. Al Cus la giornata è stata dedicata alle seconde dosi e alla vaccinazione per la fascia 79-75: da segnalare qualche rallentamento e un po’ di coda nella prima mattinata intorno alle 9,30, soprattutto legato alla parte di accettazione e pre-ingresso, risoltosi in circa un’ora.

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