La strada del lago senz’auto? «La ciclovia non è un sogno»

MOBILITA’ SOSTENIBILE. La necessità di cambiare la mobilità, con più spostamenti in bicicletta e limitazioni al traffico, era emersa prepotentemente dopo la tragedia del Covid. La cronaca ci mostra, invece, come l’auto privata sia diventata ancor più il mezzo dominante, mentre i ciclisti, purtroppo mai come ora, sono vittime della strada. E non solo loro. La strada della sponda bergamasca del lago d’Iseo può proporsi come un esempio di quale sia, invece, l’alternativa da intraprendere senza indugio.

La necessità di cambiare la mobilità, con più spostamenti in bicicletta e limitazioni al traffico, era emersa prepotentemente dopo la tragedia del Covid. La cronaca ci mostra, invece, come l’auto privata sia diventata ancor più il mezzo dominante, mentre i ciclisti, purtroppo mai come ora, sono vittime della strada. E non solo loro. La strada della sponda bergamasca del lago d’Iseo può proporsi come un esempio di quale sia, invece, l’alternativa da intraprendere senza indugio.

Il progetto tra Riva di Solto e Castro

Il sogno è poterla percorrere tutta a piedi o in bicicletta, almeno nei fine settimana estivi. Intanto un progetto concreto è già sul tavolo, la ciclovia del Bogn, che prevede l’uso ciclabile sicuro della Sebina occidentale tra Riva di Solto e Castro. Lo presenta l’ideatore, Dario Furlanetto, biologo e tecnico ambientale, inventore della ciclovia dell’Oglio dal Tonale al Po, in un servizio di sette pagine illustrato da una mappa, su eco.bergamo in edicola domenica 9 luglio gratis con L’Eco (resta poi disponibile nell’edizione digitale di questo sito).

Strada alternativa da Solto Collina a Lovere per Endine

«Il nuovo codice della strada permette di creare velocemente ciclovie. Con una spesa bassissima. Basta imporre il limite di velocità di 30 all’ora, già presente in cinque dei sei chilometri della strada interessata; posare un’adeguata segnaletica orizzontale e verticale a tutela dei ciclisti e dei pedoni; attivare sistemi di controllo all’ingresso e all’uscita per monitorare la velocità dei mezzi motorizzati. I residenti fuori dai centri abitati si contano sulle dita di una mano. C’è la strada alternativa da Solto Collina a Lovere passando per Endine, già usata dal traffico pesante: sono undici chilometri anziché sei ma è più sicura. Quel tratto di rivierasca è impegnativo, perché molto angusto. Vi sono accaduti molti incidenti».

Il progetto per il tratto tra Riva di Solto e Castro: giornate di blocco del traffico, segnaletica a tutela di ciclisti e pedoni

La proposta è graduale come per le chiusure di Città Alta

Si può abbassare il livello di rischio con la Zona 30 nei giorni feriali, lo stop al traffico il sabato e la domenica. «Magari solo dalle nove del mattino alle cinque del pomeriggio, per non ostacolare i pochissimi pendolari del fine settimana. Ma non arriverebbero più i camper e le moto, coinvolti in numerosi scontri, anche gravi». La proposta è graduale. «Si inizia nelle domeniche di luglio e agosto, poi nei fine settimana estivi e quindi da maggio a ottobre. Così si capiscono i pro e i contro, si calibra la segnaletica, si vede come reagisce la gente». Un passo alla volta, come accaduto per le chiusure di Città Alta.

Il rilancio con «A strapiombo sul blu» il prossimo 10 settembre

Il progetto era stato presentato a dicembre 2019 e ripreso a luglio 2020. Ora, fuori dal tunnel del Covid, si può ripartire. La proposta sarà rilanciata il prossimo 10 settembre nell’occasione della manifestazione «A strapiombo sul blu». In quel giorno la litoranea tra Riva e Castro diventerà già pedonale, permettendo di ammirare l’incantevole connubio tra pareti di roccia e acque del lago in quel tratto. «Il rilancio della ciclovia è uno dei nostri due progetti dell’anno, dopo la riapertura al pubblico della Gola del Tinazzo», spiega Massimo Rota, presidente del circolo Legambiente Alto Sebino. «La sperimentazione potrebbe iniziare già la prossima primavera. Abbiamo calcolato una spesa di poche decina di migliaia di euro per la segnaletica».

Legambiente Alto Sebino rilancia l’idea di Dario Furlanetto, già inventore della ciclovia dell’Oglio dal Tonale al Po

Riva di Solto: «Un biglietto da visita importante»

«Ci eravamo già seduti al tavolo con Dario Furlanetto e gli altri promotori dell’iniziativa – ricorda Nadia Carrara, sindaca di Riva di Solto – e anche oggi ribadiamo quanto avevamo sostenuto allora: offrire ai nostri turisti un collegamento ciclabile sicuro, affascinante e suggestivo è certamente un biglietto da visita importante. Siamo ancora pronti a discutere su questa proposta, tenuto conto che nei nostri Comuni il personale è ridotto al minimo: per realizzare il progetto avremmo bisogno di un supporto esterno o di nuovi collaboratori, oltre che di risorse economiche significative».

Castro: «Trovare un modo per valorizzare le nostre bellezze naturali»

Mariano Foresti, il sindaco di Castro, ricorda: «Circa vent’anni fa si valutò la possibilità di una galleria dalla zona del Bogn a Poltragno: gran parte del traffico sarebbe stato dirottato lungo questa nuova direttrice. I costi e le prime valutazioni tecniche ci fecero soprassedere. Da allora la convivenza forzata tra automobilisti, ciclisti e motociclisti prosegue: nonostante questo, le potenzialità del Sebino si stanno traducendo in ricadute economiche positive. Quest’anno i flussi turistici, specialmente di stranieri, mi sembrano ancora più significativi: certamente dobbiamo trovare un modo per valorizzare ulteriormente le nostre bellezze naturali e incentivare arrivi e presenze».

Nadia Carrara: «Parliamone, tenendo conto delle difficoltà organizzative. Abbiamo bisogno di supporto e di risorse»

Solto Collina: «Meglio la pista ciclabile progettata dalla Regione»

Maurizio Esti, sindaco di Solto Collina: «La strada alternativa alla rivierasca c’è e passa dal nostro territorio, ma non è certo comoda per tutti: credo, quindi, che non sia sostenibile per le nostre comunità istituire una “strada 30”, anche perché si pone il tema dei controlli. È auspicabile che si arrivi alla realizzazione della pista ciclabile progettata da Regione Lombardia: in quel caso, con tratti a sbalzo sul lago nei punti più stretti, si potrebbe offrire un percorso riservato a ciclisti e pedoni».

Visit Lake Iseo: «Gli stranieri vogliono muoversi a piedi e in bici»

Tra Sarnico e Tavernola lo stop al traffico è impossibile: serve la pista ciclabile, perché una strada alternativa per le auto non c’è. Riccardo Venchiarutti, presidente dell’associazione di promozione turistica Visit Lake Iseo, la sostiene: «Il percorso ciclopedonale è il più straordinario veicolo di promozione turistica. I tratti esistenti dell’anello intorno al lago sono da unire, quelli mancanti da realizzare. Gli stranieri vogliono muoversi a piedi e in bicicletta». Nel 2024, per la prima ultra marathon del Sebino, tutti i 66 chilometri attorno al lago saranno chiusi al traffico: il sogno non è poi così lontano.

«Il percorso ciclopedonale è il più straordinario veicolo di promozione turistica. Completare l’anello intorno al lago»

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