Tuffo tra le viscere della terra nel gioiello della Val Cavallina

Meta turistica. È da sempre una delle mete turistiche più apprezzate della Valle Cavallina ed è considerata tra i beni naturalistici di maggior interesse della Bergamasca. Stiamo parlando della Buca del Corno, la grotta che si trova alle pendici del monte Sega, sopra l’abitato di Entratico. Un mondo sotterraneo visitato e studiato sin dal 1617, l’anno a cui risale la prima nota scritta, riportata da Celestino Colleoni nella sua «Historia quadripartita di Bergamo et suo territorio», seguita poi dagli studi nell’Ottocento del naturalista lecchese Antonio Stoppani, che ne decantava le bellezze e le caratteristiche.

È da sempre una delle mete turistiche più apprezzate della Valle Cavallina ed è considerata tra i beni naturalistici di maggior interesse della Bergamasca. Stiamo parlando della Buca del Corno, la grotta che si trova alle pendici del monte Sega, sopra l’abitato di Entratico. Un mondo sotterraneo visitato e studiato sin dal 1617, l’anno a cui risale la prima nota scritta, riportata da Celestino Colleoni nella sua «Historia quadripartita di Bergamo et suo territorio», seguita poi dagli studi nell’Ottocento del naturalista lecchese Antonio Stoppani, che ne decantava le bellezze e le caratteristiche.

La grotta di Entratico tra i maggiori beni naturalistici della Bergamasca. Riparo e luogo sacro per le antiche tribù paleolitiche e neolitiche

«La formazione della Buca del Corno iniziò molti milioni di anni fa, quando l’acqua allagò alcune piccole fratture presenti nella roccia trasformando lentamente questa piccola primordiale infiltrazione in un imponente fiume sotterraneo», racconta Fabio Brignoli, referente del Gruppo Guide Buca del Corno, i volontari che accompagnano i visitatori durante le visite (organizzate anche dall’Associazione Sebynica). «La grotta era completamente piena d’acqua, che la percorreva seguendo un tracciato che andava ben oltre l’attuale accesso per finire chissà dove: questo perché la Valle Cavallina non era ancora stata scavata dal grande fiume che la sovrastava».

Dalla preistoria ai giorni nostri

La storica cavità ha rivestito da sempre nel territorio un ruolo molto importante, da riparo e luogo sacro nell’antichità a interessantissima fonte di notevoli spunti geologici, archeologici, paleontologici e naturalistici nell’ultimo cinquantennio. «All’inizio della civiltà e della colonizzazione umana – continua Fabio Brignoli – è stata rifugio e abitazione per le antiche tribù paleolitiche e neolitiche, che hanno rappresentato il primo insediamento umano di Entratico, divenendo poi luogo dove questi nostri antichi progenitori deposero i defunti. La Buca del Corno ha vissuto la preistoria per giungere fino ai nostri tempi. È stata anche testimone silenziosa di eventi drammatici, guerre, pestilenze e, ben prima del Covid, pandemie. La nostra grotta ha accompagnato la storia dell’Homo Entraticensis, per citare le parole che il vescovo Carlo Mazza, nostro carissimo concittadino, usò nella stesura dell’ultimo capitolo del volume “Entratico” pubblicato nel lontano 1995».

Studiata sin dal 1617, decantata da Antonio Stoppani nell’Ottocento. Visita guidata per tutti di una cinquantina di minuti. All’esterno un parco

Nel corso degli anni, poi, la grotta è stata oggetto di un nuovo interesse, teso alla valorizzazione turistica del sito, e dal 1993 è divenuta luogo di visite guidate, anche a stampo didattico. Oggi la Buca del Corno è una delle grotte attrezzate in Lombardia, lunga 385 metri, con un dislivello in ascesa di 36 metri e un percorso adatto a tutti. La visita dura una cinquantina di minuti: alla grotta, che all’esterno offre anche un parco attrezzato di 6.000 metri quadrati intitolato all’abate Antonio Stoppani, si può accedere solo accompagnati. La visita guidata è un’occasione per fare un tuffo tra le viscere della terra; possibile anche il tour virtuale sul sito www.bucadelcorno.it.

Nel Gruppo Guide ventitré volontari

Nato nel 1993 e giunto al trentesimo anno di attività, il Gruppo Guide Buca del Corno è composto da volontari accompagnatori che oggi sono ventitré e, operando per conto del Comune in forma gratuita, conducono i visitatori all’interno, spiegando con competenza le principali caratteristiche.

Prenotare il giorno e il turno sul web

La Buca del Corno è aperta al pubblico per visite guidate pomeridiane (tre turni: 14,30, 15,45, 17) anche nelle domeniche di settembre (prenotazioni sul sito www.bucadelcorno.it). Per i gruppi visite tutto l’anno, anche nei feriali, prenotando al Comune di Entratico ([email protected]).

All’ingresso ambienti vasti

Alla Buca del Corno si accede tramite un ampio imbocco seguito da una grande galleria iniziale. La grotta presenta ambienti vasti, con svariate diramazioni e spunti paleogenetici affascinanti e a tratti piuttosto complessi.

La Sala della cascata un vano a camino

Un alto vano a camino è noto come Sala della cascata. Si giunge poi nella Sala del vortice, la più grande, da cui partono due gallerie: una è sopraelevata e asciutta, accessibile mediante una scaletta, mentre l’altra è percorsa dall’acqua.

Un meandro nella parte alta

La galleria sopraelevata e asciutta, che parte dalla Sala del vortice, sfocia poi nella parte alta della galleria terminale, da cui si stacca lateralmente un meandro, detto Meandro delle vaschette, che conduce alla Sala della frana.

Splendide morfologie delle concrezioni

In una cavità non particolarmente ricca di sfarzose concrezioni, sono valorizzate le splendide morfologie non tanto sotto il profilo estetico quanto in riferimento al fenomeno che può averle generate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA